Eurolandia resiste al calo del barile

Scendono nuovamente le quotazioni del greggio, ma le Borse europee riescono a chiudere la seduta in rialzo. Milano segna +1,08% grazie ai guadagni sui bancari. Londra è l’unica a terminare in negativo.  

Francesco Lavecchia 02/03/2016 | 17:45
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I listini di Eurolandia hanno chiuso in rialzo. La negativa intonazione degli energetici, a causa della ridiscesa del prezzo del petrolio, ha pesato sull’andamento della Borsa di Londra, l’unica a terminare in territorio negativo. Il mercato sembra comunque essere meno pessimista sul futuro andamento dell’economia globale e fiducioso nell’efficacia degli interventi promessi dalle Banche centrali.

Milano chiude a +1,08%
Piazza Affari ha chiuso a +1,08% grazie alla buona intonazione del comparto bancario trainato dagli acquisti sulle popolari. Male Luxottica, che paga la contrazione dei margini di profitto registrata nell’ultimo trimestre, e le utility Terna e A2a. Nel segmento mid cap, il Gruppo Editoriale l’Espresso guadagna oltre il 15% in scia alla notizia relativa alla sua fusione con Itedi, società editrice de La Stampa e il Secolo XIX e controllata di Fca.

Wall Street sotto la parità
Avvio debole per Wall Street che paga la nuova contrazione del prezzo del greggio. I numeri relativi alle scorte di petrolio negli Usa hanno superato le stime dell’American Petroleum Institute salendo a +10,374 milioni di barili e questo sta spingendo le quotazioni dell’oro nero sotto quota 34 dollari. Gli altri dati macro della giornata hanno evidenziato una buona crescita del numero degli occupati nel settore privato nel mese di febbraio e un calo del 4,8% delle richieste di mutui nella scorsa settimana. In difficoltà Monsanto, che ha tagliato le sue stime sui risultati previsti per l’esercizio 2015, mentre salgono le quotazioni di Exxon che ha annunciato il taglio degli investimenti.

 

 

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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