Sui listini di Eurolandia hanno prevalso le prese di profitto. Dopo un’ottava decisamente positiva, gli operatori preferiscano incassare i guadagni in attesa delle decisioni della Bce. I governatori delle Banche centrali dell’area euro si riuniranno giovedì per decidere le nuove misure di stimolo all’economia della regione. Il mercato si aspetta un ulteriore taglio del costo del denaro e un’iniezione di liquidità attraverso un maggior acquisto di bond, ma ha il timore che questo possa tradursi, come successo in Giappone dopo le mosse varate dalla Bank of Japan, in una nuova ondata di vendite in Borsa.
Milano chiude a -1,20%
Piazza Affari paga la cattiva intonazione dei bancari e chiude in coda ai listini di Eurolandia con il Ftse Mib a -1,20%. Banca Pop Emilia Romagna e Banco Popolare hanno pagato circa il 5%. Forti vendite anche su Mps e Ubi Banca. Prosegue, invece, il recupero di Saipem che ha guadagno oltre il 7%. Bene anche il comparto del lusso grazie ai rialzi di Moncler e Ferragamo.
Wall Street apre in ribasso
Avvio debole per Wall Street. L’indice S&P 500 ha aperto sotto la parità indebolito dai timori legati all’economia del Dragone. Le autorità cinesi hanno tagliato le stime di crescita del Pil nel 2016, indicando che il progresso sarà compreso tra il 6,5% e il 7%, e questo rischia di avere delle ripercussioni sulla congiuntura globale. Le vendite prevalgono nonostante la risalita del prezzo del petrolio. Le dichiarazioni del Ministro dell’energia degli Emirati Arabi, secondo il quale l’attuale livello delle quotazioni del barile dovrebbe frenare la produzione di greggio, ha contribuito ad alimentare le aspettative di un prossimo riequilibrio del mercato dell’oro nero.
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