Marzo grasso per le small cap. Le piccole di Eurolandia hanno realizzato le performance migliori battendo le società a più alta capitalizzazione di mercato in tutti i segmenti (value, bland e growth). In termine di stile i titoli value hanno fatto meglio di quelli growth, anche se le azioni large growth sono riuscite a battere le concorrenti value grazie alle performance di importanti market mover come Bayer (+7,1%=, Heineken (+7,4%) e LafargeHolcim (+13,3%).
In termini di valutazioni, il barometro non mostra differenze significative tra i nove quadranti che compongono la Morningstar Style Box. Ad eccezione dei segmenti large value e large blend, infatti, le stock del Vecchio continente risultano scambiate a un rapporto prezzo/fair value compreso tra 1 e 1,03.
Figura 1: Rendimenti a uno e tre mesi
Figura 2: I rapporti prezzo/fair value
Brillano le commodity, ma non l'energy
Il breakdown per settore mostra come il comparto healthcare sia stato l’unico a registrare a marzo un rendimento negativo (-0,8%). Tale risultato (espresso in euro) può essere spiegato dalla elevata percentuale di società quotate in valute diverse della moneta unica. Il 52% della capitalizzazione di mercato è rappresentato da società svizzere, il 19% da compagnie britanniche. Il franco svizzero e la sterlina, nel mese di marzo, hanno perso rispettivamente lo 0,8% e l’1,7% nei confronti dell’euro. C’è anche un 15% rappresentato da aziende danesi, ma la corona locale si è apprezzata nello stesso periodo solo dello 0,1%.
Sorprende, in negativo, la performance del settore energy, che ha guadagnato solo l’1,2% nonostante il prezzo del barile sia salito a marzo del 10% (in dollari). A pesare su questo risultato sono stati i negativi rendimenti di Total e BP, che nel periodo considerato hanno ceduto rispettivamente l’1,7% e il 2%. Negli ultimi 12 mesi il comparto ha perso il 14% della propria capitalizzazione di mercato, ma le stock risultano essere scambiate a prezzi in linea con le valutazioni degli analisti (il prezzo/fair value è pari a 1,02).
Hanno brillato, invece, i titoli delle commodity, saliti del 5,4% anche grazie alle performance realizzate da Basf e Glencore. Questo risultato ha contribuito a rendere le azioni del comparto materie prime ancora più costose, portando il rapporto prezzo/fair value a quota 1,15.
Finanziari a prezzi convenienti
Le migliori occasioni di investimento continuano ad essere nel settore finanza. A marzo i titoli del segmento hanno guadagnato l’1,2% (sottoperformando la media delle stock di Eurolandia), ma continuano ad essere scambiati a un tasso di sconto del 20% circa rispetto al fair value.
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