Siamo preoccupati per le notizie pubblicate dall’International Consortium of Investigative Journalism, arrivate da uno studio legale panamense, secondo cui alcune società di gestione che amministrano i patrimoni dei ricchi avrebbero creato circa 15.600 conti e società off-shore. Questo tipo di strutture nel paese centroamericano hanno un direttore e degli azionisti ufficiali nominati in rappresentanza dei veri proprietari e sono molto oscure anche per le autorità investigative. Questo li rende veicoli legittimi e interessanti dal punto di vista fiscale, ma possono anche essere utilizzati da chi cerca di nascondere fondi neri, da chi vuole mettere in piedi delle frodi o cerca di evadere le tasse. Le notizie di questi giorni fanno nascere anche la possibilità che alcuni gestori possano assistere non solo a una fuga di capitali, ma anche all’arrivo di accuse di riciclaggio ed evasione. In passato incriminazioni del genere hanno portato a processi penali, richieste di risarcimento danni e ad anni di indagini da parte delle autorità competenti. Per quel che ci riguarda, potremmo essere costretti a rivedere i nostri rating sui titoli della banche coinvolte.
L’evasione fiscale
I dati resi noti fino ad ora indicano che Hsbc potrebbe essere la banca più coinvolta a causa della creazione di 2.300 conti off-shore. Gli altri istituti di cui sono usciti i nomi sono Ubs (1.100), Credit Suisse (1.105), Société Génerale (979), Royal bank of Canada, Nordea (400) e Commerzbank (92).
Diverse banche hanno negato di aver incoraggiato i clienti a usare questo tipo di veicoli per usi inappropriati. Nordea ha affermato di aver messo in campo dal 2009 misure idonee per spingere i clienti alla trasparenza fiscale. Ha aggiunto che rivedrà le sue strutture off-shore e che da gennaio di quest’anno ha iniziato una revisione delle sue procedure. Vale la pena notare che la banca nel 2015 ha avuto una multa di 5 milioni di euro per le mancanze nei controlli riguardo il riciclaggio di denaro. Alla luce anche della posizione critica del Primo ministro svedese sulla vicenda non saremmo sorpresi se Nordea venisse multata di nuovo.
Occhio al manager
E’ vero che la maggior parte dei conti off-shore può avere usi legittimi, ma è anche vero che questo può non accadere. I grandi wealth manager in passato hanno moltiplicato i loro sforzi per la trasparenza fiscale anche grazie alle pressioni arrivate dagli Stati Uniti. Credit Suisse, per esempio, ha annunciato di voler interrompere le relazioni con quei clienti che non possono dimostrare di pagare tutte le tasse. Ci preoccupa, tuttavia, il fatto che l’atteggiamento di alcuni singoli gestori non sia allineato con quelli delle società per cui lavorano visto che gli scatti di carriera e gli stipendi sono in gran parte legati alle masse che hanno in gestione e alle commissioni. Siamo convinti che la lista completa delle società off-shore e delle persone ad esse collegate (che sarà pubblicata a maggio) non fugherà le nostre perplessità.
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