Sono 166 i fondi obbligazionari corporate in euro che ricevono il Morningstar Sustainability Rating, il nuovo giudizio sulla performance del portafoglio in relazione ai fattori ESG (Enviromental, social, governance). In totale, il loro patrimonio è di 59 miliardi di euro, pari a oltre la metà degli asset under management complessivi della categoria.
Sotto la media
In Italia, sono disponibili 61 comparti corporate bond euro con rating, poco meno della metà di quelli obbligazionari per cui viene calcolato il nuovo giudizio. “Guardando alla distribuzione della valutazione in questo universo”, spiega Francesco Paganelli, fund analyst di Morningstar, “notiamo che la percentuale di prodotti con rating ‘sotto la media’ (corrispondente a due globi) è più alta rispetto alla situazione europea (33 contro 22,5%)”. E’ bene ricordare che il Sustainability Rating è assegnato all’interno delle categorie Morningstar, con la stessa distribuzione a campana delle stelle. In pratica, il miglior 10% riceve cinque globi, il successivo 22,5% quattro globi e così via.
L’analisi della categoria dei corporate bond in euro mostra anche che il 38% dei fondi disponibili in Italia è nella media (35% a livello europeo). Hanno il massimo del rating l’8% dei comparti, mentre il 5% ha un solo globo (10% in Europa).
Se guardiamo a tutti i 131 fondi obbligazionari, coperti da Sustainability Rating e disponibili in Italia (sono esclusi i governativi, che non ricevono il giudizio), scopriamo che la distribuzione delle valutazioni è sbilanciata verso la parte bassa, come per i corporate.
Europa meglio degli Usa
Cosa emerge, invece, dal confronto tra la categoria di corporate bond in euro e quella in dollari? “La prima ha punteggi superiori alla seconda”, spiega Paganelli. “Questo non deve sorprendere, dal momento che le società del Vecchio continente tendono ad avere valutazioni ESG da parte di Sustainalytics superiori a quelle statunitensi”.
La media di Sustainability rating per gli euro corporate è di 56,24 punti contro i 48,45 di quelli in dollari. I primi hanno anche un punteggio inferiore relativamente all’indice di controversie che tiene conto dei possibili incidenti in cui la società è stata coinvolta relativamente alle tematiche ambientali, sociali e di governance. Il vantaggio, in termini di valutazione di sostenibilità, è presente per tutti e tre i fattori ESG, ma in modo particolare per gli aspetti sociali, che comprendono gli standard del lavoro, le politiche di genere, i diritti umani e i rapporti con la comunità civile.
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