Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti ai Morningstar Italy Awards 2016. Sono in compagnia di Francesca Martignoni, responsabile per l’Italia di Fidelity International, casa di gestione che questa sera vince ben due premi, uno come migliore società azionaria e l’altro come miglior società multi asset, per il terzo anno consecutivo.
Buongiorno Francesca e grazie.
Francesca Martignoni: Buongiorno a voi.
Baselli: I fondi multi asset stanno conoscendo un ottimo successo, grazie alla crescente voglia di flessibilità da parte degli investitori. Quali sono le principali sfide che un prodotto del genere, che può spaziare tra le diverse asset class, si trova ad affrontare nel contesto attuale?
Martignoni: Alla base del successo dei fondi multi asset, oltre alle sfide, ci sono sicuramente anche delle opportunità che hanno saputo cogliere. In un contesto di bassa crescita e di elevata volatilità avere un fondo multi asset significa sostanzialmente delegare al gestore il momento più opportuno per modificare il portafoglio. E questo, in termini di sfide, è più il gestore a essere in grado di affrontarlo rispetto al singolo investitore, proprio per la complessità del momento. La sfida più importante che noi vediamo è la ricerca del rendimento; in un mondo a tassi zero la ricerca del rendimento è diventata un po’ la sfida di tutte le asset class, non solo per il multi asset.
Baselli: Negli ultimi mesi i mercati hanno vissuto una forte volatilità che ha colpito oggettivamente tutte le classi di attivo, tra cui anche i fondi multi-asset, che sono prodotti che talvolta si presentano come strumenti che riescono a offrire agli investitori rendimenti positivi in ogni fase di mercato. Alla luce di questo, qual è secondo lei l’utilizzo migliore di questi fondi all’interno di un portafoglio?
Martignoni: Per quanto riguarda la categoria multi asset bisogna considerare che ci sono tanti tipi di multi asset, per cui non c’è un fondo che va bene per tutti. Noi preferiamo iniziare parlando di bisogni, perché Fidelity ha sviluppato una gamma di multi asset che sono adatti a diversi bisogni; abbiamo soluzioni multi asset che servono a incrementare il reddito, abbiamo soluzioni che invece sono adatte a cogliere la crescita del mercato cercando di limitarne le oscillazioni, ne abbiamo altre che invece sono destinate a progetti di lungo periodo. Quindi, quando si parla di multi asset non si parla di non prodotto panacea, in funzione del bisogno del cliente è necessario identificare la migliore soluzione. Dal nostro punto di vista, il punto di partenza dovrebbe essere diverso, non guardare alla performance, ma al bisogno.
Baselli: Per chiudere, quali sono le asset class su cui siete più positivi per quest’anno?
Martignoni: L’inizio dell’anno è stato decisamente interessante. Abbiamo visto tanta volatilità, sia di mercato sia emotiva. Per quanto riguarda il resto dell’anno, noi pensiamo che affronteremo ancora delle fasi di volatilità perché in questo contesto ce le dobbiamo aspettare. Rimaniamo sicuramente più positivi sui paesi sviluppati, sugli Stati Uniti per diverse ragioni, ad esempio le prospettive di crescita dei consumi interni e l’abbassamento del prezzo del petrolio, sull’Europa, che è stata aiutata anche dalle decisioni della Bce, nonostante all’interno dell’Europa, sia fiscalmente che politicamente, ci siano ancora tante cose da risolvere.
Sui paesi emergenti pensiamo che sia necessaria molta selettività, ma vediamo anche lì delle opportunità in quei paesi che hanno fatto i compiti in passato, quali ad esempio la Cina e l’India, mentre rimaniamo invece più freddi su quei paesi esportatori di materie prime che oggi stanno soffrendo.
Pensiamo anche che sia importante guardare ai temi di lungo periodo, il breve è sicuramente una cosa da tenere sotto controllo, a cui l’investitore deve guardare, ma è nel lungo periodo dove abbiamo maggiori opportunità di crescita.
Baselli: Perfetto. Grazie ancora a Francesca Martignoni.
Martignoni: Grazie a voi.
Baselli: Per Morningstar, Valerio Baselli, grazie per l’attenzione.
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