Emergenti in tutti i sensi. Il negativo andamento delle Borse asiatiche e Latam, ancora sotto stress per i timori legati al rallentamento della Cina, le difficoltà delle economie americane e la volatilità delle materie prime, ha messo ancora più in risalto le valutazioni convenienti di alcuni big della regione. L’S&P Emerging ha ceduto negli ultimi 12 mesi oltre il 20% e questo potrebbe far tornare di moda, almento tra gli investitori più avvezzi al rischio, i mercati emergenti.
Baidu domina il web cinese
Baidu è scambiata a un tasso di sconto di circa il 20% rispetto al fair value Morningstar pari a 209 dollari (relativo all’ADR quotata sul Nyse di New York). Il gruppo è proprietario del primo motore di ricerca in Cina sia nel segmento Pc (con una quota di mercato dell’80%) che in quello mobile (nel quale detiene il 75% del traffico complessivo). Tale posizione dominante garantisce alla società una posizione di vantaggio rispetto ai competitor e pone delle forti barriere all’ingresso di nuovi operatori. Baidu ha una base di utenti enorme e questo garantisce alle aziende che acquistano pubblicità sul motore di ricerca di raggiungere i potenziali clienti attraverso molteplici canali.
L’azienda soffre ancora per una bassa monetizzazione del traffico mobile e per la limitata propensione delle piccole e medie imprese cinesi a utilizzare il canale online per veicolare i propri investimenti pubblicitari, ma nonostante questo l’azienda riesce a generare elevati flussi di cassa. Il bilancio conta ora quasi 70 miliardi di liquidità che la società potrà utilizzare per finanziare nuove acquisizioni al fine di rafforzare ulteriormente la propria leadership sul mercato. “Nei prossimi cinque anni il fatturato è visto in crescita a un ritmo superiore al 10%, in calo rispetto alla media del 50% registrata nei cinque anni precedenti”, dice Marie Sun analista azionaria di Morningstar. “Il rallentamento è la conseguenza del processo di maturazione del settore, ma questo non impedirà a Baidu di stabilizzare il margine operativo attorno al 30%”.
Tata Motors corre grazie a Jaguar Land Rover
Tata Motors ha pagato più delle altre case automobilistiche il rallentamento del mercato cinese. Negli ultimi 12 mesi il titolo del gruppo indiano ha ceduto il 26% (circa il 10% peggio della performance media dei competitor) in scia ai minori volumi di vendita in Cina e alla contrazione dei margini di profitto, ma le prospettive di crescita per la società indiana restano enormi.
Grazie ai più bassi costi di produzione, Tata gode di una posizione di vantaggio all’interno del mercato indiano. Le vendite di autoveicoli nella regione sono viste in forte ascesa dato il basso tasso di penetrazione del settore (al momento ci sono solo 20 auto per ogni 1000 abitanti) e le aspettative di miglioramento del reddito medio e delle infrastrutture per il trasporto su ruota, mentre il successo nei mercati emergenti dei brand di lusso, appartenenti alla famiglia Jaguar Land Rover (JLR), promette di allargare i margini di profitto.
“Al momento JLR rappresenta il 43% del giro d’affari del gruppo, ma oltre il 100% dell’Ebitda. Negli ultimi cinque anni i ricavi generati da questo segmento sono cresciuti a un tasso medio del 40% e ci aspettiamo che, sebbene a ritmi inferiori rispetto al passato, le vendite dei marchi di lusso continueranno a salire a buoni anche in futuro”, dice Piyush Jain analista azionario di Morningstar.
America Movil controlla il mercato messicano
I numeri delle ultime trimestrali evidenziano come America Movil stia risentendo della crescente concorrenza nei mercati di Messico e Colombia. Il calo della quota di mercato e dei margini di profitto in queste regioni ha trainato al ribasso il prezzo del titolo della compagnia telefonica messicana del 20% circa negli ultimi sei mesi e ora le azioni del gruppo viaggiano a un tasso di sconto di circa il 30% rispetto al fair value Morningstar che è pari a 41 dollari (per l’ADR quotata sul Nyse di New York).
American Movil è ledear assoluta nel mercato messicano: controlla il 70% del traffico mobile e Internet e, grazie alle elevate economie di scala, riesce a generare un Ebitda del 50% superiore rispetto al principale competitor. La posizione di vantaggio all’interno del settore le garantisce generosi flussi di cassa che l’azienda utilizza per finanziare la distribuzione di cedole generose, il riacquisto di azioni proprie e nuovi piani di espansione in America latina.
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