Gli investitori maneggiano con prudenza le obbligazioni. La categoria Morningstar global bond nell’ultimo mese (fino al 6 maggio e calcolata in euro) ha guadagnato lo 0,20%. Tanta cautela sul debito (i segmenti dedicati hanno avuto tutte performance deludenti) potrebbe avere buone giustificazioni. I tassi di interesse negativi di alcune classi di bond governativi a livello globale rischiano di essere un fardello per gli investitori. Secondo i calcoli dell'agenzia di rating Fitch, quasi 10 mila miliardi di bond con yield negativi (9.900 miliardi, di cui 6.800 a lunga scadenza e 3.100 a più breve scadenza) costano agli investitori circa 24 miliardi di dollari all'anno, cosa che potrebbe mettere a rischio la loro futura volontà di usare il debito sovrano come base dei propri portafogli. Secondo l'agenzia, il contesto di tassi negativi dei bond, fino a qualche tempo fa impensabile, può avere “un effetto di larga scala” su investitori come compagnie di assicurazione, banche, fondi pensione e fondi del mercato monetario. Il risultato del fatto che gli yield dei titoli di stato siano in calo e in alcuni casi negativi è che molti investitori si spostano verso carta più pericolosa con rating più bassi e verso quella a più lunga scadenza. “Ci sono prove del fatto che queste politiche stiano spingendo gli investitori verso asset più rischiosi, ma è ancora presto per determinare se ci sia un effetto sostenuto”, spiega la nota di Fitch. “In ogni caso, il rischio che ci siano conseguenze non desiderate è in crescita, mentre banche, consumatori e aziende si adattano a un contesto economico più incerto in cui tassi di interesse negativi sono sempre più comuni”.
Alto rendimento made in Europe
Sul fronte corporate, il mercato europeo dei titoli high yield offre ora un rendimento a scadenza del 5,76%, rispetto all'1,45% delle obbligazioni societarie investment grade e al rendimento ancora più basso di quelle governative. “Gli spread sono recentemente saliti a livelli più elevati della loro media di lungo periodo”, spiega uno studio di Degroof Petercam. “Questa situazione crea un interessante punto di ingresso su questa classe di attivi”.
Il mercato europeo non è così aggressivo come quello degli Stati Uniti, per diverse ragioni. Il segmento americano delle obbligazioni ad alto rendimento ha recentemente ottenuto una cattiva pubblicità, dopo il fallimento di alcuni fondi speculativi basati negli Stati Uniti. Due di essi, ad esempio, stavano portando avanti scommesse molto aggressive su aziende nel settore dell'energia (in particolare dello shale oil).
Nel Vecchio continente la situazione è differente. “Il settore europeo è meno esposto al comparto energetico (circa l’1,5% del peso totale rispetto al 15% negli Stati Uniti)”, spiega il report di Degroof. “Inoltre, i rating sono più prudenti in Europa: per il 60,8% si tratta di titoli con rating BB, solo il 41,4% in America, mentre il resto è a giudizio inferiore (B, CCC). Infine, in Europa il 31% delle obbligazioni ad alto rendimento consiste di titoli garantiti, contro solo il 19% degli Stati Uniti”.
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