Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti. Siamo all’ITForum, la fiera sul trading e sul risparmio gestito che si tiene ogni anno a Rimini. Sono in compagnia di Salvatore Gaziano, responsabile strategie d’investimento di SoldiExpert SCF.
Buongiorno Salvatore e grazie.
Salvatore Gaziano: Grazie a voi.
Baselli: Oggi diversificare il proprio portafoglio è diventato sempre più difficile. I mercati globali sono sempre più interconnessi, le correlazioni tra le diverse classi di attivi diventano più forti e il contesto macroeconomico resta molto fragile. Da dove passa quindi oggi la diversificazione?
Gaziano: Questa è la vera sfida che i risparmiatori si trovano ad affrontare. C’è un grafico molto interessante che ho proiettato questa mattina dove facevo vedere la correlazione di 23 mercati azionari diversi negli ultimi 30 anni. Ebbene, se 20-30 anni fa la correlazione tra 23 Borse, dalla Russia all’Italia, dal Giappone agli Usa, era molto bassa, oggi tende sempre più verso 1. E questo lo vediamo ogni giorno: basta guardare l’andamento di Piazza Affari, del Giappone, della Cina, hanno quasi sempre la stessa direzione.
Quindi la decorrelazione che era la base della teoria di Markowitz non c’è più, basta pensare che negli ultimi 30 anni la globalizzazione ha fatto sì che più del 35% degli scambi avvengano tra paesi diversi, quindi ci sono più possibilità ma anche più problemi. Se un emiro petrolifero vende il petrolio a 20 dollari al barile è un problema anche per noi in Italia.
Quindi da questo punto di vista, secondo noi, la sfida è quella di ragionare come anche un grande investitore, Warren Buffet, ha sempre detto: fare del proprio portafoglio uno zoo dove mettere un po’ di tutto non è la strategia giusta, perché è spesso una protezione nei confronti dell’ignoranza. Chi fa questo mestiere come consulente deve cercare di offrire delle strategie in grado anche di adattarsi al mercato e non investire su di tutto.
Baselli: In una congiuntura come quella attuale, dal punto di vista operativo, quale potrebbe essere un modo concreto di abbassare il rischio della propria asset allocation?
Gaziano: Vi è evidentemente un rischio sistematico che è impossibile da eliminare. Ma vi è anche evidenza scientifica che oltre a un certo numero di strumenti in portafoglio non si aumenta la diversificazione. Il modo di operare che portiamo avanti come società di consulenza si basa su una gestione attiva e anche sull’utilizzo di algoritmi, quindi quello che oggi viene chiamato “robot-advisor”, costruendo dei portafogli che tengano conto dell’andamento dei prezzi, della volatilità degli strumenti e adattandosi in base all’andamento dei mercati.
Questo non esclude che ci siano delle fasi negative o che si chiudano delle operazioni in perdita, però nel tempo abbiamo visto che questo può realmente aumentare la possibilità di ottenere migliori risultati nelle fasi di guadagno e contenere le fasi di perdita. In mercati come questi secondo noi è importante avere un piano di azione, che non è più semplicemente quello della diversificazione o del lungo periodo. E poi avere una strategia attiva che preveda sia le condizioni d’ingresso che di uscita.
Sempre più risparmiatori ci chiedono questo: non vogliono più il consulente o il private banker che gli proponga il portafoglio all’inizio e poi lo rassicuri con la mano sulla spalla e che gli dica che nel lungo periodo tutto andrà bene. Perché oggi cominciamo a temere il lungo periodo, dato che oramai l’innovazione tecnologia e tantissimi altri fenomeni ci fan capire che siamo passati da un mondo statico e lineare a un mondo in cui il progresso cresce in maniera esponenziale, e questo ci costringe a capire come consulenti che dobbiamo offrire soluzioni che non sono quelle del passato.
Baselli: Grazie a Salvatore Gaziano.
Gaziano: Grazie a voi.
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