I big del tech pagano il prezzo del loro successo. Facebook, Amazon, Netflix e Google (FANG) sono leader indiscusse nei rispettivi settori. Il mercato si aspetta da loro una crescita costante dei ricavi e dei margini di profitto e le penalizza in caso di mancato realizzo delle attese. Gli investitori, quindi, dovrebbero concentrarsi sui fondamentali delle aziende e sui fattori che garantiscono loro una posizione di vantaggio rispetto ai competitor (Economic moat) e, magari, sfruttare le oscillazioni dei listini per entrare sui titoli FANG a prezzi convenienti.
Tutti cadono nella rete di Facebook
Grazie a oltre 1,6 miliardi di utenti in tutto il mondo Facebook è il più grande social network al mondo. La capillarità della sua rete permette all’azienda americana di collezionare una grossa mole di dati legati alle abitudini di consumo della popolazione del social e questo rende Facebook estremamente interessante per gli inserzionisti, i quali possono lanciare campagne pubblicitarie ad-hoc per tipologie di cliente. Con il tempo Facebook ha cercato di aumentare l’interazione degli utenti fornendo loro funzioni e applicazioni aggiuntive per tenerli impegnati all'interno del sistema e questo promette di sostenere la crescita futura del fatturato e dei flussi di cassa.
“Grazie al buon posizionamento nei segmenti web, mobile e social, Facebook continuerà a beneficiare dell’aumento degli investimenti pubblicitari nel canale on-line”, dice Ali Mogharabi analista azionario di Morningstar. “Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo un progresso medio dei ricavi del 27% e un margine operativo del 42%. Al momento le azioni del gruppo americano sono scambiate a prezzi leggermente inferiori rispetto al nostro fair value, che è pari a 120 dollari, per questo raccomandiamo di mantenere un atteggiamento prudente in attesa che nuovi scossoni del mercato permettano un ingresso più conveniente sul titolo”.
Amazon l’ammazza retail
I tassi di crescita di Amazon negli ultimi cinque anni riescono a dare un’idea della posizione di vantaggio competitivo del gruppo americano e della sua capacità di guadagnare fette di mercato ai danni dei retailer tradizionali: +19% nel numero di utenti attivi, +33% delle unità fisiche e digitali distribuite, +42% nelle vendite da parte di operatori terzi attraverso la sua piattaforma.
Il Moat di Amazon è frutto dei suoi bassi costi operativi rispetto alle catene distributive tradizionali. Questo le permette di battere la concorrenza sul prezzo, quindi di guadagnare fette di mercato e di conseguenza di realizzare economie di scala maggiori, generando in questo modo un circolo virtuoso. Oltre alla piattaforma retail, l’azienda è attiva anche nel business dei media (che pesa per il 27% del giro d’affari complessivo) attraverso la distribuzione di contenuti e la produzione di dispositivi hardware come Kindle, Fire TV e Dash.
“A favore di Amazon giocano importanti trend demografici. La metà degli utenti Internet vive nei paesi emergenti e la crescita di queste popolazioni e del loro reddito medio dà al gruppo americano enormi potenzialità di sviluppo”, dice R.J. Hottovy analista azionario di Morningstar. “Nei prossimi cinque anni prevediamo che i ricavi aumentino a un ritmo del 16%, mentre il margine operativo tenderà a salire con difficoltà. Amazon mantiene un elevato tasso di investimenti di capitale e questo continuerà a pesare sulla profittabilità. Il mercato è molto sensibile all’andamento di questo indicatore e tende a punire il titolo nel caso in cui i dati manchino il consensus. Gli investitori farebbero bene, quindi, a sfruttare a loro favore queste oscillazioni in modo da entrare su Amazon a prezzi convenienti (il fair value è pari a 800 dollari)”.
Netflix punta al mercato internazionale
L’evoluzione da operatore nel mercato del noleggio di DVD a pioniere dello streaming on demand ha permesso a Netflix di guadagnare una posizione di vantaggio (Economic moat) all’interno del settore dei media. L’azienda ha un dataset di contenuti multimediali enorme e una base di utenti molto vasta (è il primo video provider negli Usa), e questo alimenta il valore della sua rete. Le migliori case di produzione di film e serie televisive, infatti, hanno interesse a distribuire i loro prodotti tramite Netflix e questo attira nuovi sottoscrittori.
Il progressivo passaggio dalla Tv tradizionale al consumo di contenuti video on demand, anche negli altri paesi occidentali, e la forte espansione fuori dagli Stati Unti garantiscono a Netflix interessanti prospettive di crescita future. Gli analisti prevedono per i prossimi cinque anni un progresso medio dei ricavi del 19%, ma raccomandano di mantenere al momento un atteggiamento prudente sul titolo. Le azioni sono scambiate su valori più alti di circa il 34% rispetto al fair value che è pari a 69 dollari.
Attenti ai margini di Alphabet (Google)
Alphabet è il leader indiscusso nel business dell’advertising online. Attraverso i suoi siti di proprietà Google e YouTube (che insieme rappresentano circa i due terzi del suo giro d’affari complessivo) riesce meglio di qualsiasi altro a indirizzare gli annunci pubblicitari ai potenziali clienti, massimizzando il ritorno degli inserzionisti.
L’azienda continuerà a beneficiare della crescita dell’advertising nel segmento online e del progressivo spostamento sulle piattaforme mobile, dove può far valere un forte posizionamento del suo sistema operativo Android.
Gli analisti stimano una crescita media del fatturato del 12,4% nei prossimi anni, mentre l’espansione dei margini di profitto continuerà a essere compressa dagli elevati investimenti del gruppo in nuovi business. “Alphabet genera ingenti flussi di cassa e larga parte di questi è destinata al finanziamento di nuovi progetti. Questo è un bene per l’azienda, poiché in questo modo continua a essere focalizzata sull’innovazione, ma ne limita la profittabilità”, dice Mogharabi. “Al momento il titolo è scambiato attorno ai 700 dollari e la nostra raccomandazione è quello di attendere fasi di mercato più convenienti in modo da posizionarsi sul titolo a un margine di sicurezza più alto rispetto all’attuale (tasso di sconto del 10%)”.
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