Tra i bilanciati aggressivi vincono gli stock picker. I tre comparti appartenenti alla categoria e distribuiti alla vendita in Italia che hanno realizzato le performance migliori negli ultimi 12 mesi (per i quali i portafogli sono aggiornati almeno al 31/12/2015) sono riusciti a battere la concorrenza non grazie a una diversa ripartizione settoriale o geografica degli investimenti, ma attraverso l’attenta selezione delle holding.
In cosa investono i bilanciati aggressivi
I fondi appartenenti a questo segmento si distinguono non solo per un asset allocation che predilige la componente azionaria (in genere superiore al 75%), ma anche per determinate caratteristiche nello stile di investimento. Guardando al loro comportamento medio si nota come siano particolarmente esposti ai settori legati al ciclo economico. La somma dei titoli ciclici e sensibili (il cui andamento risente parzialmente dell’andamento della congiuntura, come ad esempio i tecnologici, gli energetici o quelli del manifatturiero)conta più del 70% della componente azionaria, quelli finanziari rappresentano il 17%, seguiti da beni di consumo, industriali e tecnologici (i cui pesi medi sono rispettivamente pari al 13%, 11,7% e 11%).
Mentre il peso dei comparti real estate, utility e telecom si mantiene attorno al 5%. Guardando alla ripartizione geografica, si nota come la quasi totalità del patrimonio sia investito sui mercati sviluppati. Europa e Regno Unito pesano insieme per oltre il 50%, gli Stati Uniti contano per il 30%, mentre la componente paesi emergenti resta sotto il 10%. I fund manager investono prevalentemente in società a larga capitalizzazione (che in media rappresentano il 75% degli asset impiegati nell’equity), mentre quella di piccola dimensione pesano poco più del 2%.
Le scelte del primo della classe
Esperia Fund Sicav Strategic Portfolio (Isin LU0471405364) è il best performer della categoria. Negli ultimi dodici mesi ha realizzato un rendimento del 2,67% (al 15 giugno 2016, in euro) ed è stato l’unico, nel periodo preso in considerazione, a non chiudere in perdita.
Sebbene abbia pagato la sovraesposizione al settore finanziario, e in particolare a titoli italiani come Assicurazioni Generali (-7,28% negli ultimi 12 mesi) e Banca Pop Emilia Romagna (-25,88%) che hanno risentito maggiormente delle incertezze legate al settore, il comparto ha tratto beneficio dal buon stock picking operato dal gestore. L’investimento in Stroeer SE & Co KGaA, agenzia pubblicitaria tedesca che nel corso del 2015 ha più che raddoppiato la propria capitalizzazione di mercato, si è rivalutato del 24,41% e, sempre all’interno del comparto beni di consumo ciclici, la posizione in Nokian Tyres (produttore finlandese di pneumatici) si è apprezzata del 23,84%. Molto redditizie sono risultate anche le scelte fatte nel manifatturiero, come Eiffage e Nexans, e quella ad Arkema in quello materie prime.
I finanziari aiutano Petercam
Petercam Balanced Dynamic Growth A (BE0946550242), che negli ultimi due anni e mezzo è sempre riuscito a fare meglio della concorrenza mantenendosi all’interno del 40esimo percentile della categoria, ha ceduto il 4,76% nel periodo considerato. A pesare sul rendimento del fondo è stata la decisione di sovrappesare (rispetto alla media della categoria) il settore energia e in particolare il titolo Royal Dutch Shell.
Tali errori, però, sono stati parzialmente compensati dalle scelte operate nel comparto finanza, come i titoli delle società belghe KBC Group e Ackermans & Van Haaren, e quelle nei beni di consumo difensivi e ciclici, che hanno premiato le azioni della danese Royal UNIBREW A/S e dell’italiana Brembo.
I consumi premiano Objectif Patrimoine
Il fondo Objectif Patrimoine Croissance (FR0000292302) ha ceduto negli ultimi 12 mesi il 7,48%, ma questa performance lo collaca comunque entro il 15esimo percentile della categoria. Gli analisti di Morningstar assegnano al comparto un Analyst Rating pari a silver, valutando positivamente il processo di selezione operato da parte del gestore Philippe Ducret. Nel periodo considerato hanno premiato la decisione di sovraesporsi al settore beni di consumo ciclici e le scelte fatte all’interno dei segmenti finanza, salute e beni industriali, come ad esempio AXA, Merk e Kone Oyj, che nell’arco temporale di riferimento, hanno visto salire la propria capitalizzazione di mercato rispettivamente del 18,19%, 31,47% e 17,27% (rendimenti in euro a fine mese di maggio).
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