VW mette il turbo all’auto

I titoli delle quattro ruote si sono ripresi dopo che la casa tedesca ha deciso di pagare per il Dieselgate. La volatilità, spiegano gli analisti, ha creato opportunità per chi ama il rischio. Il fatturato del comparto, intanto, sale. 

Marco Caprotti 05/07/2016 | 00:22
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Volkswagen questa volta fa scattare tutto il comparto auto. La velocità dei titoli del segmento sui listini nelle settimane scorse è aumentata dopo che il gruppo di Wolfsburg ha annunciato l’intenzione di pagare 14,7 miliardi di dollari per risolvere la class action scattata negli Usa per lo scandalo delle emissioni diesel truccate e per chiudere i contenziosi con l'agenzia per la protezione ambientale (Epa).

VW apre il portafoglio
Ai 10,03 miliardi per il riacquisto di circa 482.000 vetture con motori a gasolio coinvolte, si aggiungono 2,7 miliardi di dollari per progetti ambientali e 2 miliardi di dollari da destinare alle tecnologie per le vetture a zero emissioni. La cifra rappresenta uno dei maggiori accordi per risolvere un'azione legale collettiva nella storia degli Stati Uniti e la più consistente nel settore automobilistico. I risarcimenti offerti ai proprietari delle auto andranno dai 5.100 dollari ai 10mila, sulla base del valore del veicolo prima dello scorso settembre, quando è iniziato lo scandalo subito ribattezzato Dieselgate.

La vicenda ha gettato un’ombra sull’efficacia e sull’onesta dei controlli dell’intero comparto automobilistico e ne ha frenato i titoli sui listini. Dal punto di vista degli operatori di mercato il dubbio riguardava soprattutto i costi che altre case auto avrebbero dovuto affrontare in situazioni analoghe. “La possibilità che i gruppi del settore auto finissero sulle prime pagine dei giornali per i motivi sbagliati ha creato molta volatilità sul segmento auto”, spiega Richard Hilgert, analista azionario di Morningstar in un report del 21 giugno 2016.  “Situazioni del genere, tuttavia, di solito creano opportunità di acquisto. Soprattutto per gli investitori con un particolare appetito per il rischio”.

Le vendite corrono
Dal punto di vista dei numeri, intanto, i costruttori si fregano le mani. Prosegue, infatti, l’andamento al rialzo delle vendite del mercato auto in Europa. Maggio ha fatto registrare un +15,5% sullo stesso mese di un anno fa. Più significativo è, però, il dato legato ai primi cinque mesi dell’anno, con un incremento delle immatricolazioni del 9,7%. I cinque grandi mercati vivono situazioni differenti, perché se l’Italia ha galoppato con un +27,3%, la Germania è cresciuta dell’11,9%, con un maggio stagnante. Molto bene le vendite in Gran Bretagna, 203.585 immatricolazioni nei primi cinque mesi dell’anno: complessivamente la performance è stata del +2,5%. In Spagna +20,9%. La Francia è cresciuta del 22,3%.

In generale hanno accelerato quasi tutte le case costruttrici. Unica eccezione è Mitsubishi. Tra le europee, la prima è stata Renault che ha chiuso il mese a +27,9% e ha conquistato il 10,4% del mercato. In ritardo Volkswagen, che è cresciuta dell'8,8%, ma è scesa al 24,2% di quota. Anche Psa ha raggiunto il 10,4% del mercato (+17,6% le consegne del mese). Fca è cresciuta del 25,3% mentre le vendite del 7,4%. Andando nel dettaglio del gruppo guidato da Sergio Marchionne, per Lancia l'incremento è stato del 31,9%, per Jeep del 30% e per Fiat del 26,8%. Solo Alfa Romeo ha ceduto l'1,1%.

Il gruppo italoamericano ha scavalcato Ford che, crescendo del 7,8%, è sceso al 6,6% di quota ed è stata superata anche da Opel (gruppo General Motors +11,7% e medesima quota di Ford ma con poco meno di un migliaio di consegne in più). Bmw (+20,4%) ha preceduto Daimler (+14,1%). Tra le asiatiche solo Nissan è cresciuta ad una cifra (+2%) mentre Toyota ha sfiorato il 20% di incremento.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Bayerische Motoren Werke AG67,94 EUR-0,82Rating
Ford Motor Co10,80 USD0,65Rating
Renault SA40,55 EUR-0,20Rating
Volkswagen AG Vorz-Inhaber-Akt ohne Stimmrecht81,24 EUR-0,64Rating

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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