In difesa, ma senza disdegnare un po’ di rischio. L’analisi mensile delle categorie Morningstar mostra che a giugno (il mese dell’addio del Regno Unito alla Ue, il cosiddetto Brexit, ma anche di dati non sempre confortanti dall’Europa e dagli Usa), il segmento che ha avuto la performance migliore è stato quello dell’azionario legato ai metalli preziosi (+20,7% in euro). Un modo indiretto per posizionarsi sui classici beni rifugio nei momenti di crisi. In seconda e in terza posizione, tuttavia, si sono piazzati rispettivamente gli strumenti dedicati all’azionario brasiliano e quelli specializzati sull’equity dell’America latina. Fondi che, alla luce della situazione sudamericana, non rappresentano il massimo della sicurezza ma che, guardando meglio alla regione, potrebbero regalare qualche soddisfazione in futuro. Poche sorprese, invece, per quanto riguarda i peggiori del mese fra cui spiccano le categorie dedicate alle small cap e alle mid cap del Regno Unito (rispettivamente -16,37% e -15,02%), fra cui si è insinuata quella sull’azionario greco (-15,14%) che, a maggio, era stata la migliore. Anche i fondi dedicati alle big cap britanniche, peraltro, non si sono salvati: le diverse categorie che compongono questo universo hanno fatto segnare ribassi vicini al 10%.
I migliori
Azionario metalli preziosi
I prezzi dell'oro hanno continuato a muoversi verso l'alto quando il mercato azionario in tutto il mondo ha reagito negativamente alla decisione del Regno Unito di lasciare l'Unione europea. L'oro è tradizionalmente visto come un rifugio sicuro e una riserva di valore in tempi di turbolenza dei mercati. Questo ultimo incremento, tuttavia, arriva in un periodo di corsa del metallo giallo, con prezzi in aumento di circa il 25% da gennaio. Oltre i timori di Brexit, hanno contribuito all’incremento le notizie economiche non sempre esaltanti arrivate dagli Stati Uniti (che hanno ridotto la probabilità di ulteriori aumenti dei tassi di interesse nel prossimo futuro) e dal Vecchio continente. La società di analisi BullionVault segnala una crescita significativa della domanda di oro - e altri metalli preziosi – registrata in vista del referendum nel Regno Unito.
Azionario Brasile
Il Brasile è ancora estremamente debole, ma i dati macro stanno migliorando. L’indice Pmi dei servizi ha segnato 41,4 nel mese di giugno dal debole 37,3 in maggio (le fasi di espansione, tuttavia, sono indicate da risultati superiori a 50). Il risultato è stato il migliore di quest'anno. Il Pmi manifatturiero, sempre il mese scorso è arrivato a 43,2, dopo il minimo degli ultimi 87 mesi (41,6) visto a maggio. L’attenzione ora è sulle Olimpiadi di Rio 2016, il cui impatto economico sul paese, secondo diversi osservatori è stato ampiamente sopravvalutato.
Azionario America latina
L’America latina ha cominciato a vedere alcuni segnali di miglioramento nel secondo trimestre. Dopo aver sperimentato la volatilità dei mercati finanziari all'inizio di quest'anno, la regione ha attraversato un periodo più agevole nel secondo trimestre, che ha portato anche a una stabilizzazione dei tassi di cambio dei diversi paesi che compongono l’area. Inoltre, una positiva evoluzione dei prezzi delle materie prime a livello mondiale sta alleviando le preoccupazioni per molti esportatori di materie prime della regione. Nella seconda metà dell'anno, l'attività economica della regione dovrebbe stabilizzarsi e molti vedono un graduale miglioramento. Tuttavia, i rischi per le prospettive a breve termine persistono, soprattutto per quanto riguarda le commodity. In questo contesto, le principali valute in America latina possono andare incontro a nuovi episodi di volatilità, soprattutto se ci dovesse essere un deflusso di capitali a seguito di un rialzo dei tassi Usa e se le materie prime dovessero perdere il terreno che hanno guadagnato nelle ultime settimane. Questi fattori, a loro volta, hanno il potenziale per alimentare le pressioni inflazionistiche e potrebbero impedire alle diverse banche centrali della regione di utilizzare la politica monetaria per stimolare la domanda interna.
I peggiori
Azionario Uk small e mid cap
Gli investitori, soprattutto dopo i risultati del referendum che ha portato a Brexit, si sono affrettati ad abbandonare i titoli delle piccole e medie imprese, quelle che hanno la maggior parte degli interessi all’interno del Regno Unito e che, probabilmente, pagheranno di più il rallentamento che tutti danno ormai per scontato. Secondo un sondaggio dell’Institute of Directors, in seguito al voto favorevole a Brexit un terzo delle società britanniche sta pianificando tagli agli investimenti e alle assunzioni di nuovo personale. Ma l’esito del referendum avrà un profondo impatto anche sui titoli finanziari coperti dalla ricerca Morningstar. Gli analisti hanno già annunciato l’intenzione di abbassare il fair value di molte banche britanniche.
Azionario Grecia
L’economia traballante della Grecia è peggiorata nel primo trimestre dell'anno per colpa sia di un impoverimento a livello domestico che di una situazione internazionale dove prevalgono le nubi. I dati più recenti mostrano un quadro contradditorio. Anche se la produzione industriale è rimbalzata nel mese di aprile, il mercato azionario greco è crollato. Il 21 giugno, dopo mesi di ritardi, il paese ha ricevuto 7,5 miliardi di euro in fondi freschi dai suoi creditori, la prima iniezione di liquidità dal 2015. Tuttavia, le preoccupazioni per la sostenibilità del peso del debito della Grecia nel lungo termine restano. Ulteriori misure di austerità, insieme a riforme del lavoro impopolari, probabilmente verranno richieste per sbloccare ulteriori fondi.
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