Attenti al rally dei materiali di base. La corsa, che secondo le analisi di Morningstar ha portato il rapporto fra prezzo e fair value a 1,26 (rendendo il settore sopravvalutato) potrebbe non essere sostenibile. Tuttavia continuano gli analisti, non mancano le opportunità di investimento, soprattutto quelle legate all’oro e al real estate Usa.
Oro e mattone
Per quanto riguarda il metallo giallo, il rally iniziato quest’anno sembra non aver perso la spinta. “A fare la differenza potrebbero essere i tassi di interesse Usa”, spiega uno studio Morningstar firmato da Kristoffer Inton e Daniel Rohr (pubblicato il 30 maggio 2016 e poi aggiornato a metà luglio). “La Fed per il momento è orientata a non toccare il costo del denaro, anche a causa dei numeri sul mercato domestico del lavoro più bassi delle attese. Non si può escludere, tuttavia, che la politica monetaria diventi più aggressiva nel 2017 e questo non sarebbe una buona notizia per le quotazioni del metallo giallo”.
Un altro elemento da tenere d’occhio quando si parla di metallo giallo è l’andamento dell’inflazione. Il prezioso minerale, infatti rappresenta un porto sicuro per proteggere il portafoglio quando l’aumento del costo della vita erode i rendimenti. “Per il momento il problema non si pone”, continua lo studio. “Ma nel medio e lungo periodo le economie mondiali si rimetteranno sui binari di una crescita sostenibile. A quel punto sarà bene avere dell’oro. Magari acquistato nelle fasi di debolezza”.
Per quanto riguarda i materiali usati nelle costruzioni, secondo gli analisti di Morningstar, il paese da guardare è l’America. “È vero che all’inizio dell’anno c’è stata una contrazione dell’attività immobiliare”, scrivono Inton e Rohr. “Le nostre previsioni di medio periodo, però, ci dicono che ci sarà una ripersa. Il rafforzamento del mercato del lavoro e la concessione di nuovi prestiti da parte delle banche permetteranno alle persone di creare nuovi nuclei familiari che avranno bisogno di abitazioni”.
Occhio ai metalli
Gli elementi di cautela per quanto riguarda i Basic material arrivano soprattutto dai metalli. Quelli ferrosi dopo una corsa dell’80% che li ha portati a 69 dollari per tonnellata metro ad aprile, sono arrivati in questi giorni intorno ai 50 dollari. “E ci sono buone possibilità che le valutazioni restino deboli”, spiega lo studio. “Le previsioni dicono che la domanda, soprattutto da parte della Cina, resterà scarsa”.
Attenzione anche a muoversi nel segmento dell’acciaio. “Ha corso molto da inizio anno e, in generale, è un’industria sulla quale abbiamo previsioni negative”, spiegano gli analisti di Morningstar. “Tutte le società dell’acciaio che copriamo con la nostra ricerca trattano a prezzi superiori al fair value. Negli Stati Uniti, il valore del materiale è vicino ai massimi storici e dovrebbe scendere in breve tempo. I fondamentali, inoltre, sono poco interessanti, anche a causa della sovra-capacità e della debole domanda in Cina”.
Secondo Inton e Rohr è meglio non farsi prendere dall’entusiasmo per la crescita delle M&A. “Le fusioni e le acquisizioni hanno avuto un improvviso picco, soprattutto nel segmento delle sementi”, spiega lo studio. “L’effetto dei consolidamenti, tuttavia, dal punto di vista dei mercati è neutro. Questi matrimoni non saranno in grado né di generare particolare valore, né di distruggerlo”.
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