La categoria Azionari Paesi Emergenti conta 610 fondi, di cui 194 autorizzati alla vendita in Italia. In totale sono 22 i fondi attualmente sotto copertura da parte del team europeo di Manager Research di Morningstar. Cinque di questi, disponibili agli investitori italiani, ottengono i due livelli più alti del rating, cioè Silver e Gold. Vediamoli in dettaglio.
Aberdeen Global - Emerging Markets Equity Fund A1
Il comparto di Aberdeen ha attraversato recentemente un periodo turbolento, tra riscatti degli investitori e performane relative mediocri. Secondo gli analisti di Morningstar, però, il team di investimento resta forte e ricco di risorse. Lo guida Devan Kaloo, che ha 15 anni di esperienza nel settore, ma la collaborazione è stretta e gli analisti non hanno responsabilità settoriali definite, essendo generalisti. Il processo è lo stesso applicato su tutta la gamma di fondi azionari di Aberdeen. Vi è quindi un’attenzione particolare a fattori come qualità del management, corporate governance e competitività del business. Si tratta, in altre parole, di una strategia bottom up in cui la selezione titoli gioca un ruolo fondamentale; ciò conduce alla costruzione di un portafoglio che può distanziarsi in maniera anche significativa dal proprio indice di riferimento. Ne consegue che le performance possano soffrire in determinate fasi: così, mentre il track record a dieci anni resta eccezionale, quello più recente è stato penalizzato soprattutto da un pessimo 2013, quando la selezione di società cinesi e le partecipazioni in società turche e brasiliane lo hanno spedito in fondo alle classifiche di categoria. Nel complesso, però, secondo gli analisti questo fondo mantiene intatto il proprio potenziale e resta una scelta di qualità, guadagnando il l’Analyst Rating Silver.
Comgest Growth Emerging Markets Acc
La strategia della società francese Comgest riceve il massimo livello di rating da parte degli analisti. Il giudizio è positivo su tutti i cinque pilastri di analisi (Persone, Processo, Performance, Società e Costi). Si tratta innanzitutto di un comparto con commissioni inferiori alla media, il che fornisce un primo vantaggio competitivo rispetto ai suoi concorrenti. L’elevata stewardship di Comgest e il track record stellare di questo team contribuiscono a rafforzare la fiducia degli analisti in questa strategia, che gode tuttavia di altri importanti punti di forza. Il team di 17 gestori lavora in maniera collegiale. Uno dei responsabili, Vincent Strauss, è recentemente andato in pensione, ma gli investitori restano in buone mani. Il cogestore Wojciech Stanislawski ha guidato questa strategia con Strauss dal 1999. I due hanno vinto il premio come gestori dell’anno 2015, rimanendo fedeli ai loro rigorosi criteri di investimento. L’orientamento verso qualità e crescita e la disciplina nella selezione titoli possono portare a forti scommesse o concentrazioni in particolari settori o paesi che, a loro volta, possono determinare periodi di sottoperformance. Ma sul lungo termine i rendimenti superano il 90% dei concorrenti pur con un livello di rischio basso.
Heptagon Oppenheimer Developing Markets Equity Fund A
Questo comparto è stato lanciato nel 2012, ma c’è molto di più in questo fondo di quanto il suo breve track record possa indicare. Il manager Justin Leverenz ha gestito il prodotto domiciliato negli Stati Uniti utilizzando la stessa strategia dal maggio 2007. Leverenz adotta un processo tematico di identificazione dei trend di crescita di lungo termine per filtrare l’universo di investimento e concentrarsi sulle società ben posizionate in relazione a questi fattori strutturali. Il portafoglio è composto da 100-125 nomi, mentre il suo posizionamento di lungo termine si riflette in un livello di turnover solitamente basso. Anche in questo caso possono esserci deviazioni importanti rispetto all’indice MSCI Emerging Markets. Allo stesso modo, la preferenza del manager per titoli con una buona crescita dei flussi di cassa o chiari vantaggi competitivi conduce a valutazioni (ad esempio, in termini di rapporto prezzo/utili) più alte dei concorrenti e dell’indice di riferimento. Il rating è Silver.
Lazard Emerging Markets Equity Fund US$ Institutional Class
James Donald è in Lazard dal 1996 ed è responsabile del team dal 2001, ma la sua carriera nel settore investimenti inizia negli anni ’80. Donald è supportato da un robusto team di analisti e gestori con una notevole esperienza nel settore, strutturato per settori economici, e collabora spesso con gli altri team di Lazard dedicati ai mercati emergenti che seguono altri segmenti del mercato (reddito fisso, income, small cap ecc.). Il posizionamento settoriale o geografico è una variabile residuale che dipende essenzialmente dal processo di selezione. Quest’ultimo si focalizza su società con produttività in miglioramento e valutazioni interessanti, e porta ad esempio a un sottopeso significativo della Cina a vantaggio di Russia e Brasile. In generale il fondo è un’opzione relativamente rischiosa, come illustrato nel 2015, quando ha chiuso l’anno nel peggior 10% di categoria con una perdita del 20% circa (in USD), a causa sia dell’allocazione geografica sia della selezione titoli. Tuttavia nei primi sei mesi del 2016 ha ottenuto rendimenti eccezionali, battendo il 95% dei suoi concorrenti di categoria. Il rating è Silver.
Robeco Emerging Stars Equities D EUR
Il fondo ha un Morningstar Analyst Rating pari a Silver ed è adatto a chi cerca una strategia fortemente attiva e un team di gestione in grado di fare buon uso della relativa flessibilità del mandato. Il team di Robeco è stabile e ben assortito: Wim-Hein Pals, il responsabile del gruppo, è qui sin dal 1994, quando Robeco lanciò la sua strategia sui mercati azionari emergenti. Il manager responsabile del fondo è invece Jaap van der Hart, che è supportato da altri 12 gestori suddivisi a livello regionale. Altri manager hanno invece il compito di decidere l’allocazione geografica del fondo, una fase critica del processo di investimento. Questa prevede la selezione dei cinque paesi con le aspettative migliori, che rappresentano solitamente l’80% del portafoglio. Poi si passa alla selezione titoli, che predilige società con valutazioni interessanti (infatti il fondo si posiziona nel quadrante large cap-value della Morningstar Style Box). Il portafoglio è piuttosto concentrato (35-50 nomi), con scommesse importanti anche a livello di singola società. Il fondo è generalmente più rischioso del benchmark e dei concorrenti (in termini di beta, deviazione standard e perdita massima), ma nel tempo i gestori hanno saputo creare valore grazie a ritorni molto competitivi.
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