Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti. Sono in compagnia di Manuel Pozzi, analista di M&G. Buongiorno Manuel e grazie.
Manuel Pozzi: Buongiorno.
Baselli: Chi si interessa di investimento obbligazionario ha forse già sentito il termine di “fallen angels”, quelle obbligazioni con rating tripla B che presentano attualmente un outlook negativo e che potrebbero quindi essere declassate entrando così nella categoria “high yield”, si parla di circa 300 miliardi di dollari. Come giudicate voi questa eventualità? Vedete questa opzione più come un’opportunità o come un rischio da evitare?
Pozzi: Non abbiamo una risposta univoca perché bisogna valutare azienda per azienda in ogni contesto. Noi abbiamo la fortuna di avere un team di analisti molto numeroso a Londra che ci aiuta molto nell’analisi del credito, che ci aiuta a capire a quali aziende possiamo prestare denaro e a quali no. Questo mercato dei fallen angels sta cambiando parecchio. Ad esempio, l’anno scorso è stato alimentato da moltissime emissioni di due emittenti grossi, che sono Gazprom e Petrobras. Quest’anno abbiamo visto l’equivalente di 100 miliardi di dollari di emissioni che sono cadute dal rating tripla B al rating doppia B, si trattava soprattutto di aziende dei settori energetico e delle materie prime. Quindi, più dispersione e tantissime emissioni diverse, di tante aziende, dove però abbiamo voluto andare coi piedi di piombo, in quanto sono settori che ci destano ancora qualche preoccupazione.
Baselli: I “fallen angels” sono un eventuale investimento che attrae interesse soprattutto alla luce del momento storico che il mercato a reddito fisso sta vivendo, un momento in cui diventa sempre più difficile trovare rendimenti interessanti. Verrebbe quasi da chiedersi se c’è ancora del valore nei bond?
Pozzi: Il problema è che i bond a cui siamo abituati, soprattutto in Europa, non offrono oggettivamente un gran valore. Soprattutto titoli di Stato che offrono rendimenti negativi anche a scadenze lunghe, sicuramente non sono una buona opportunità d’investimento. Tuttavia, ci sono altre opportunità in altri segmenti. Stando proprio sulla parte tripla B, magari senza outlook negativo, in America in particolare stiamo vedendo degli spread di credito piuttosto importanti, il che significa che il mercato sta prezzando dei rischi elevati e quindi ci offre dei rendimenti interessanti.
Sapendo quali aziende andare a selezionare e quali evitare del tutto, possiamo comprare degli spread anche tra il 2 e il 3% sulle scadenze più lunghe di crediti americani di aziende non finanziarie, non energetiche e dove possiamo selezionare molto bene. Questa è un’opportunità. Parlando dei fallen angels, ci sono eccezioni interessanti. Si sono titoli nel mirino degli investitori con spread molto alti, se si sa selezionare quelle due o tre aziende indicate si possono fare anche dei buoni investimenti.
Baselli: Per chiudere, abbiamo citato il mercato americano, cosa vi aspettate dalla prossima riunione della Federal Reserve (25-26 luglio), ora che l’esito del referendum britannico è noto?
Pozzi: Il referendum britannico, unito anche ad alcuni eventi geopolitici spiacevoli, sta complicando il quadro per la Fed. A nostro avviso, se la Fed dovesse guardare soltanto il mercato interno potrebbe già aumentare i tassi. La crescita economica è più che decorosa, l’inflazione, tolta energia e generi alimentari, è superiore al 2%, i salari stanno crescendo a un ritmo del 2,6%, i servizi, tolta l’energia, hanno un’inflazione al 3%. Quindi la Federal Reserve dovrà iniziare ad aumentare i tassi a un certo punto, salvo eventi esogene difficili da prevedere.
Baselli: Perfetto. Grazie mille a Manuel Pozzi.
Pozzi: Grazie.
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