Ferrari arranca in pista, ma vola in Borsa. La Casa di Maranello, che è ancora a secco di successi nel Mondiale di Formula 1, ha visto salire le sue quotazioni sopra i 41 euro dopo gli ottimi risultati del secondo trimestre. La scuderia del Cavallino ha riportato un utile per azione pari a 0,55 euro (più alto di 0,11 euro rispetto al consensus del mercato), migliorando lo 0,44 euro registrato nello stesso periodo dello scorso anno. Questo ha fatto salire il rapporto Prezzo/Fair value del titolo a 0,9, ma il Rating Morningstar resta confermato a quattro stelle.
Stime al rialzo per il 2016
“Il management ha rivisto al rialzo le stime per il 2016, per la seconda volta quest’anno, e ora le previsioni indicano un volume di vendite di 8.000 unità (rispetto alle 7.900 in precedenza), un fatturato superiore ai tre miliardi di euro e un Ebitda attorno agli 800 milioni di euro”, dice Richar Hilgert analista azionario di Morningstar. “Da qui al 2020 ci aspettiamo un progresso dei ricavi in linea con quello degli ultimi dieci anni, a un tasso medio del 8%, e un’espansione del margine operativo dall’attuale 16,6% al 19,5% nel 2018. In base a questi numeri, la stima del fair value del titolo è pari a 46 euro per azione (report pubblicato in data 2 agosto 2016)”.
Ferrari, marchio di lusso
Il mercato, secondo gli analisti, sottovaluta la stabilità della crescita del fatturato, gli elevati margini di profitto e l’alta redditività del capitale di Ferrari, che rendono il gruppo italiano molto più simile ad un’azienda del lusso come Tiffany o Swatch, piuttosto che a case automobilistiche come Audi, Maserati e Mercedes. “L’elevato valore del marchio del Cavallino rampante garantisce all’azienda la possibilità di guadagnare mark-up molto generosi sul prezzo di vendita e questa è la ragione principale per la quale attribuiamo a Ferrari una posizione di vantaggio competitivo all’interno del settore (Economic moat)”, conclude Hilgert.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.