La volatilità post-Brexit cambia volto alle Best ideas europee di Morningstar. La lista delle stock del Vecchio continente con elevato vantaggio competitivo (Economic moat) e prezzi scontati proposte dagli analisti nel mese di agosto ha subito un forte turnover a causa del rimbalzo dei listini dopo il sell off prodotto dal voto britannico. Escono di scena LafargeHolcim nel settore materie prime, che a luglio ha registrato una performance del 13,93% (rendimento in euro), BMW in quello dei beni di consumo, che nello stesso periodo ha guadagnato il 17,12% e Capgemini tra i finanziari, che è salita del 10%.
Credit Suisse e Henderson Group, invece, pagano il peggioramento dei conti societari. Entrambi i gruppi finanziari risentono del negativo andamento dei mercati finanziari, che danneggia in particolare il business dell’asset management. Inoltre, i timori legati al rallentamento della congiuntura nel Regno Unito hanno spinto gli analisti di Morningstar a rivedere al ribasso la valutazione del loro fair value.
Lusso a buon prezzo
Tra i nuovi ingressi si segnalano quelli di Prada, che insieme ad altre due società del lusso come Cie Financiere Richemont e Swatch monopolizzano la presenza dei titoli consumer cyclical all’interno della pick list europea, dei bancari Banco Bilbao Vizcaya Argentina e BNP Paribas, e SFR Group tra le azioni nel comparto servizi alla comunicazione.
Il titolo della casa di moda italiana ha ceduto circa il 10% negli ultimi due mesi (rendimenti in euro a fine luglio), a causa dei negativi effetti prodotti dalla continua debolezza del mercato cinese e del calo del turismo in Europa, e ora è scambiato a un tasso di sconto di circa il 35% rispetto al fair value stimato dagli analisti, che è pari a 36 dollari di Hong Kong (il report è stato pubblicato in data 18 aprile 2016). “Prada rappresenta uno dei marchi di maggior valore all’interno dell’industria del lusso, questo le garantisce la possibilità di realizzare mark-up elevati sui prezzi di vendita e quindi ampi margini di profitto”, dice Paul Swinand analista azionario di Morningstar. “Restiamo fiduciosi sul futuro del gruppo e per i prossimi cinque anni prevediamo un tasso di crescita medio del 4,5% e un margine operativo attorno al 20%”.
Bancari in saldo
Banco Bilbao Vizcaya Argentina (BBVA) ha perso circa il 20% da inizio anno, penalizzato dalla debolezza del comparto finanziario del Vecchio continente, e ora è scambiato a un rapporto Prezzo/Fair value pari a 0,75. “I dati del secondo trimestre hanno risentito del negativo andamento dei tassi di cambio. BBVA è fortemente esposta al mercato turco e a quello messicano. Questo è un bene, poiché entrambe sono regioni molto profittevoli, ma il deprezzamento delle valute di questi paesi nei confronti dell’euro ha fatto calare gli utili dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2015. A tassi di cambio costanti, però, i numeri restano positivi e dimostrano il buon operato dell’azienda”, dice Stephen Ellis analista azionario di Morningstar. “Il gruppo sta provvedendo alla razionalizzazione dei costi operativi attraverso la chiusura di numerose filiali in Spagna e il forte investimento nei servizi digitali. Ci aspettiamo che questo si traduca in un’espansione del margine operativo dall’attuale 19% al 33% nel 2020 e stimiamo un fair value pari a 6,75 euro (il report è stato pubblicato in data 29 luglio 2016)”.
Nonostante nell’ultimo mese abbia guadagnato l’11,57%, il titolo BNP Paribas resta fortemente scontato dal mercato, come dimostra il rapporto P/FV pari a 0,72. “La banca francese è tra le più solide in Europa e questo le permetterà di aumentare la sua quota di mercato approfittando delle debolezze finanziarie dei competitor”, continua Ellis. “Il Moat di BNP è frutto delle elevate economie di scala, che le garantiscono un vantaggio di costo sulla concorrenza, e del forte grado di diversificazione sia a livello geografico che di business. Questo le permette di mantenere margini di profitto elevati anche durante periodi di forte crisi, come successo nel 2008 e 2009”.
Vendite ingiustificate su SFR
SFR Group è stata inserita nella pick list europea per effetto di un rapporto Prezzo/Fair value pari a 0,56. “Il settore telecom è storicamente poco sensibile alle variabili di natura politica, ma nonostante questo i titoli del comparto hanno accusato in Borsa l’effetto Brexit”, dice Allan Nichols analista azionario di Morningstar.
“SFR, leader assoluto in Francia nel mercato della televisione via cavo, ha perso oltre il 20% negli ultimi due mesi e ora è scambiata a un tasso di sconto di oltre il 40% rispetto al fair value, che è pari a 37 euro (il report è stato pubblicato in data 24 giungo 2016). A nostro avviso gli operatori non valutano adeguatamente il vantaggio competitivo dell’azienda, frutto delle elevate economie di scala, e l’atteso miglioramento dei margini di profitto”.
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