Il mercato ci vede bene con gli industriali. Nonostante la mancata accelerazione delle economie occidentali e la debolezza di quelle emergenti, l’indice Msci rappresentativo del settore ha guadagnato il 12% circa negli ultimi sei mesi (rendimento in euro al 21 agosto 2016) e ora i titoli del comparto presentano un rapporto Prezzo/Fair value di poco superiore a 1. Nell’ultima ottava gli analisti di Morningstar hanno alzato la valutazione di tre titoli del settore manifatturiero, ma l’upgrade del rating non si è trasformata in una raccomandazione di acquisto (cioè in un rating pari a quattro o cinque stelle).
Valutazioni più alte grazie alle commodity
Gli analisti hanno alzato il fair value del titolo Aurizon Holdings da 3,20 a 3,50 dollari australiani (report pubblicato il 15 agosto 2016) in seguito alla risalita del prezzo delle materie prime. “L’azienda è attiva nel trasporto di carbone e ferro su rotaia dalle miniere ai centri siderurgici del paese. Il suo business è fortemente ciclico e risente delle quotazioni delle commodity, ma nonostante il settore continuerà ad attraversare una fase di debolezza, il recente aumento del prezzo delle materie prime ci ha spinto a rivedere al rialzo le stime future”, dice Adrian Atkins, analista azionario di Morningstar. Per i prossimi cinque anni ci aspettiamo un andamento piatto delle vendite, ma un miglioramento del margine operativo dall’attuale 25 al 29% nel 2021”.
Le M&A alzano il fair value
La chiusura del deal con Cintas ha fatto schizzare in alto il fair value di G&K Services. L’azienda americana, leader nel business della fornitura di uniformi da lavoro (per l’industria medica, petrolifera, manifatturiera e dei servizi) ha dato voto favorevole per l’acquisizione a un prezzo di 97,50 dollari e gli analisti di Morningstar hanno rivisto la valutazione per allinearsi al prezzo stabilito dalle parti (report pubblicato il 16 agosto 2016).
I dati di fine esercizio migliori delle attese e l’acquisizione di Heartland Payment Systems sono valsi a Global Payments un salto del fair value da 61 a 72 dollari (report pubblicato il 19 agosto 2016) e un upgrade del Morningstar rating da due a tre stelle. “L’azienda americana, attiva nell’industria dei servizi di pagamento elettronico per la clientela business, ha chiuso il 2016 con un fatturato di poco inferiore ai tre miliardi di dollari, registrando una crescita superiore alle nostre previsioni”, dice l’analista Jim Sinegal. “L’ultima operazione di M&A, inoltre, promette di aumentare in maniera significativa la scala di produzione e di alleggerire l’incidenza dei costi fissi per effetto delle sinergie con l’azienda acquisita”.
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