L’Ue non fa cambiare idea agli analisti di Morningstar. La multa record comminata da Bruxelles, a causa del trattamento fiscale di favore riservato dall’Irlanda alla società americana, non ha prodotto nessuna variazione sulle stime per i prossimi anni e sulla valutazione del fair value (FV) del titolo, che è confermato a quota 133 dollari (report pubblicato in data 30 agosto 2016). Le azioni del gruppo di Cupertino restano scambiate a un rapporto prezzo/FV pari a 0,79 che vale un rating Morningstar di quattro stelle.
Multa irrisoria data la liquidità del gruppo
“Le ragioni per questa decisione sono legate all’entità dell’ammenda e alle modalità con le quali essa sarà presumibilmente pagata. L’importo, infatti, rappresenta poco più del 6% della liquidità complessiva contabilizzata nel bilancio del colosso americano, pari a 215 miliardi di dollari. Quindi una cifra irrisoria. In secondo luogo ci aspettiamo che non produca un esborso immediato di denaro, poiché sia Apple che il Governo irlandese faranno appello alla sentenza e la questione giudiziaria potrebbe protrarsi per anni”, dice Brian Colello analista azionario di Morningstar.
Le previsioni per i prossimi anni
“La sentenza dell’Ue non ha effetto sulle nostre stime anche perché non modifica il tax-rate dell’azienda (la percentuale dell’imposta sul reddito imponibile), poiché tale accordo di favore ha cessato di esistere già dal 2015. In base alle nostre previsioni l’esercizio in corso dovrebbe chiudersi con un calo delle vendite dell’8%, a causa dello sfavorevole andamento del tasso di cambio e del debole andamento dei consumi, mentre nei successivi quattro anni ci aspettiamo una crescita media del fatturato di poco superiore al 4%. Il margine operativo risentirà del rallentamento dei ricavi e questo si tradurrà in una contrazione dall’attuale 30% al 24% nel 2020”.
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