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L’Europa cerca aiuto dalla Bce

Gli indicatori macro mandano piccoli segnali di miglioramento della regione. Gli investitori, intanto, aspettano le prossime mosse da parte dell’Eurotower. 

Marco Caprotti 14/09/2016 | 11:55
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L’Europa è stretta fra i segnali macro e le decisioni della Bce. E i fondi raccolti nelle categorie Morningstar dedicate al Vecchio continente sono indecisi su quale direzione prendere. Nell’ultimo mese (fino al 12  settembre) hanno perso (in euro e mediamente) poco meno dell’1%. Ma prima dell’ultimo meeting dell’Eurotower viaggiavano in territorio positivo, spinti da alcuni dati congiunturali che facevano ben sperare.

Il quadro macro
Il Pil nell'Eurozona è cresciuto dello 0,3% nel secondo trimestre rispetto al primo e dell'1,6% nei confronti dello stesso periodo del 2015. Nell'Ue a 28 il Pil nel secondo trimestre è aumentato dello 0,4% congiunturale e dell'1,8% tendenziale: anche in questi casi risultano confermate le stime di agosto. Tra i paesi per cui i dati sono disponibili, gli incrementi più sensibili sono stati registrati in Romania (+1,5%) e Ungheria (+1%), mentre spicca in negativo la crescita zero di Francia, Italia e Finlandia.

Radar sull’Eurotower
Gli operatori continuano a studiare le mosse della Banca centrale europea. Nel corso dell’ultimo meeting, l’Eurotower ha mantenuto invariata la sua politica monetaria, definendola molto accomodante e di supporto al recupero economico della zona (tasso rifinanziamento principale 0%, tasso sui depositi marginali -0,4%, tasso sui prestiti overnight +0,25%, acquisti per 80 miliardi di euro al mese fino a fine marzo 2017 o anche oltre, se necessario, per uno stabile recupero dell'inflazione). C’è stata una leggera revisione al ribasso, escluso il 2016, per le stime macroeconomiche da parte degli economisti della Bce. La domanda domestica della regione, intanto, rimane sostenuta grazie ai miglioramenti occupazionali, al basso prezzo dell’energia e alle favorevoli condizioni finanziarie rese possibili dalla politica monetaria. “Questo genera un aumento dei profitti societari che promuovono, lentamente, il recupero degli investimenti”, spiega uno studio firmato da Marco Vailati, responsabile ricerca e investimenti di Cassa Lombarda. Il governatore Mario Draghi ha anche ribadito che la Bce ha la volontà e la capacità di intervenire ulteriormente se necessario. “L’istituto ha quindi mantenuto un approccio logico e disciplinato senza sprecare cartucce, sostanzialmente non necessarie oggi, e tenendosi spazi aperti per i prossimi meeting”, scrive Vailati.

Il mercato comunque, ha reagito negativamente, facendo calare i prezzi degli asset e apprezzando l'euro. Colpa anche delle aspettative, da qualcuno ritenute esagerate, di immediati interventi espansivi e di rimodulazione delle regole del suo programma di acquisto di asset.

Draghi fa ancora la spesa
Dal punto di vista operativo, le banche centrali della zona euro, sotto il coordinamento della Bce, con il mese di agosto hanno superato i mille miliardi di titoli di Stato acquistati, nell’ambito del programma di Quantitative easing. Gli ultimi aggiornamenti dicono che sono stati raggiunti acquisti per 1.004,710 miliardi di euro. Tuttavia, il mese di agosto ha segnato un rallentamento rispetto al precedente e alla media. Gli acquisti di titoli pubblici emessi da governi dell'area dell'euro, infatti, sono scesi complessivamente a 50,513 miliardi in agosto dai 69,658 miliardi del mese precedente. In termini assoluti il paese che ha avuto il calo mensile più elevato è stata la Germania, i cui acquisti di titoli pubblici sono stati pari a 12,368, in calo dai 17,247 miliardi di luglio, portando il totale, da quando è iniziato il programma a 237,884 miliardi di euro. In Italia, gli acquisti sono scesi a 8,476 miliardi (11,867 miliardi a luglio. Totale 164,352 miliardi). Per quanto riguarda gli acquisti di bond societari (partiti a giugno per dare ulteriore liquidità al sistema economico), gli ultimi dati della Bce parlano di un ammontare vicino ai 23 miliardi di euro (al 9 settembre). 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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