Altre nubi si addensano sul settore manifatturiero. Per questo, dicono gli operatori, in Borsa è meglio cercarsi un riparo. L’economia globale è ancora debole e i paesi emergenti sono in fase di convalescenza. I prossimi dati macro a livello mondiale, secondo gli esperti, non porteranno buone notizie. Meglio, quindi, proteggersi con titoli in grado di resistere alla volatilità di breve periodo e di garantire una crescita di valore nel lungo termine.
Le barriere all’ingresso aiutano CSX Corp
Sebbene la transizione verso fonti energetiche alternative e la mancata accelerazione dell’economia Usa abbiano influenzato gli ultimi numeri di CSX Corp (-9% di merce trasportata e -12% nei ricavi), il gruppo statunitense attivo nell’industria dei trasporti su rotaia ha confermato la sua attitudine a mantenere alti margini di profitto.
Negli ultimi anni, grazie al taglio ai costi del lavoro e al miglioramento dell’efficienza operativa, è stato in grado di colmare il gap in termini di profittabilità nei confronti dei principali competitor e di costruirsi una posizione di vantaggio all’interno del settore (Economic moat).
La riforma del mercato ferroviario ha infatti portato a un naturale consolidamento dell’industria, a cui si aggiungono le elevate barriere all’ingresso di nuovi concorrenti (i quali avrebbero bisogno ora di licenze per la costruzione di nuove linee ferroviarie), il fortunato posizionamento geografico dell’azienda negli Stati ad alta densità di popolazione come quelli a est degli Usa e una forte diversificazione nella tipologia della merce trasportata.
“Da inizio anno le azioni della società hanno guadagnato l’11%, sottoperformando l’industria ferroviaria (+18%), ma continuano a essere scambiate a un rapporto Prezzo/Fair value di 0,90”, dice Keith Schoonmaker analista azionario di Morningstar. “L’eterogeneità dei suoi clienti allenta la dipendenza del gruppo dal trasporto delle materie prime energetiche e per questo stimiamo un margine operativo stabile attorno al 70% e un fair value pari a 33 dollari (report pubblicato in data 14 luglio 2016)”.
Nidec premiata dalla diversificazione del business
La Bank of Japan ha recentemente annunciato un nuovo bazooka monetario per rilanciare la crescita del Pil e dell’inflazione nel paese asiatico. Considerati gli effetti prodotti dalle precedenti manovre, conviene non lasciarsi prendere da facili entusiasmi, dicono gli analisti, e preferire titoli come Nidec che hanno un modello di business diversificato.
“Il gruppo giapponese produce motori e sistemi di raffreddamento ed efficientamento energetico. In principio l’azienda si rivolgeva principalmente al comparto di Information Technology ma ora, con la maggior automazione dei processi produttivi, si sono aperte grosse possibilità di business anche nell’industria dell’auto, del manifatturiero e del commercio”, dice Kazunori Ito analista azionario di Morningstar.
“La crescita registrata nell’ultimo decennio è stata superiore al 10%. Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo un rallentamento dei ritmi di espansione del fatturato, a causa del calo della domanda di Pc, ma un progressivo allargamento dei margini di profitto in seguito al graduale processo di consolidamento delle aziende. Sulla base di queste previsioni stimiamo un fair value pari a 10.800 yen (report pubblicato in data sette settembre 2016)”.
L’e-commerce fa ricca Kion
Kion è già proiettata al futuro. Grazie alla recente acquisizione di Dematic, infatti, ha completato la sua offerta di servizi per la logistica di magazzino (carrelli elevatori e sistemi di automazione) e si candida a sfruttare l’esplosione del commercio on-line.
Nonostante la crescita recente, l’e-commerce rappresenta ancora una parte esigua delle transazioni totali (negli Usa solo l’8%, in Cina il 14%), ma il passaggio generazionale e la formazione della classe media nei paesi emergenti promettono di alimentare questo canale che necessita di grossi investimenti nella logistica. Il gruppo tedesco, che negli anni ha guadagnato la leadership del mercato grazie alla qualità della sua offerta e allo stretto rapporto di collaborazione con i clienti, dovrebbe quindi essere in grado di rispondere all’esigenza di una maggior automazione del magazzino.
“Ci aspettiamo che Kion cresca a un ritmo medio del 14% nei prossimi cinque anni e che questo la aiuti a migliorare i margini di profitto”, dice Denise Molina analista azionaria di Morningstar. “In base a queste previsioni e alla posizione di vantaggio dell’azienda all’interno del settore stimiamo un fair value pari a 70 euro (report pubblicato in data 14 settembre 2016)”.
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