Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti alla Morningstar Investment Conference di Parigi. Sono Valerio Baselli e oggi sono in compagnia di Jeremy Podger, gestore azionario globale per Fidelity International. Grazie Jeremy.
Jeremy Podger: Grazie.
Baselli: Se prendiamo l’esposizione media di un portafoglio azionario globale, vediamo che spesso essa è fortemente sbilanciata verso i paesi sviluppati. Come mai? È solo l’effetto della capitalizzazione di mercato o forse il rapporto rischio/rendimento è più attrattivo?
Podger: No, credo che si tratti essenzialmente dell’effetto della capitalizzazione di mercato. I paesi occidentali hanno mercati finanziari più sviluppati, i mercati emergenti sono più rischiosi e meno liquidi, e ci sono molte meno aziende quotate in Borsa. La situazione macroeconomica credo che resterà molto più importante per i mercati emergenti rispetto a quelli sviluppati.
Baselli: Rimanendo sul mondo sviluppato, stiamo vivendo un periodo in cui le Banche centrali sono assolute protagoniste sui mercati finanziati, lo vediamo bene nelle tre macro aree: Stati Uniti, Europa e Giappone. Dove vedete le maggiori opportunità d’investimento ad oggi?
Podger: Credo che ci siano opportunità in tutti questi mercati. Se prendiamo gli Usa, il mercato americano ha un’incredibile varietà e profondità di aziende interessanti, soprattutto di tipo “growth”. Attualmente guardo con molto interesse gli Usa, specialmente i settori tecnologico e della salute. L’Europa è un caso diverso. La crescita economica non è solida come quella americana, e credo che gli investitori siano diventati più cauti. Per questo la parte difensiva del mercato europeo è diventata più costosa; credo che si debba guardare ai quei titoli che beneficerebbero della ripresa. In Giappone, invece, penso ci sia una situazione molto interessante. In questo senso, la politica monetaria potrebbe essere una distrazione, dovremmo concentrarci su quello che le aziende stanno facendo; c’è stata una vera trasformazione negli ultimi due o tre anni per quanto riguarda la corporate governance. Molte importanti società oggi sono concentrate soprattutto sui propri azionisti. Il Giappone sta migliorando più velocemente di altre parti del mondo.
Baselli: Per chiudere, qual è la vostra opinione sui possibili effetti della Brexit sui mercati dell’Eurozona?
Podger: Abbiamo due effetti distinti. Per quanto riguarda l’impatto sul Regno Unito, il principale finora ha riguardato la moneta. Contrariamente alla zona euro, il Regno Unito presenta un deficit nella bilancia dei pagamenti internazionali. Probabilmente perché il Regno Unito è cresciuto più velocemente dell’Eurozona. A questo punto, credo che sia assolutamente plausibile vedere in futuro una nuova deteriorazione della sterlina, il che apre delle opportunità d’investimento in quelle aziende aperte al commercio internazionale. Gli effetti sul resto d’Europa sono molto difficili da anticipare, qui si parla davvero delle conseguenze politiche. In generale, credo che l’Eurozona si trovi in una fase di crescita lenta ma costante. Non sono particolarmente preoccupato in termini sistemici.
Baselli: Perfetto. Grazie ancora a Jeremy Podger.
Podger: Grazie.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.