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Occasioni da banco

Il settore healthcare ha sofferto negli ultimi mesi la volatilità dei farmaceutici. I timori del mercato, dicono gli analisti, sono esagerati. Tuttavia hanno contribuito a rendere più appetibili le valutazioni dei titoli azionari. Ecco dove cercare valore nell’industria del pharma.  

Francesco Lavecchia 11/10/2016 | 10:55
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Non lasciatevi ingannare dai bassi rendimenti del settore healthcare. Nell’ultimo trimestre l’indice Msci del comparto ha ceduto più dell’1%, portando il passivo da inizio anno a superare il 6%, ma i motivi per essere ottimisti sul futuro dell’industria (e in particolare di quella farmaceutica), dicono gli analisti, non mancano.

Come sempre succede in occasione della campagna elettorale per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, in questi mesi si è fatto un gran parlare di tagli al prezzo dei farmaci. Questo ha contribuito ad alimentare la volatilità dei titoli del pharma, ma l’esperienza dimostra che alla fine l’impatto sul listino dei medicinali è irrisorio. Come dimostrato dall’ultima riforma sanitaria negli Usa (l’Affordable Care Act).

Il settore, inoltre, sta attraversando un periodo di grossa crescita della produttività e la fase di M&A non si è ancora interrotta. I farmaci, in particolare quelli nel campo dell’oncologia e dell’immunologia, impiegano la metà del tempo rispetto a dieci anni fa ad arrivare sul mercato, e questo contribuisce a rafforzare il potere contrattuale dei gruppi farmaceutici. Dall’altra parte, il basso costo del denaro agevola il finanziamento di nuove operazioni di fusione e acquisizione al fine di aumentare la scala di produzione e migliorare i margini di profitto.

Le recenti difficoltà del settore hanno contribuito a tenere basso il rapporto Prezzo/Fair value medio del paniere e in particolare quelli di Roche, Allergan e Sanofi, tra le migliori idee di investimento secondo gli analisti di Morningstar.

Farmaco e diagnostica creano valore per Roche
La leadership nell’industria farmaceutica e in quella della diagnostica garantisce a Roche una forte posizione di vantaggio all’interno del settore. La società elvetica, anche grazie all’acquisizione di Genentech, è diventata il primo produttore al mondo di farmaci biologici, categoria che soffre meno la concorrenza per via degli elevati costi legati alla produzione e ai test medici e del tardivo ingresso sul mercato europeo dei biosimilari. Il gruppo ricava da questo segmento i tre quarti del fatturato prodotto dal comparto farmaceutico e ciò contribuisce a mantenere alti i margini di profitto.

Roche detiene anche una quota del 20% nel mercato della diagnostica, davanti a società come Siemens e Abbott. Il forte posizionamento in quest’industria permette all’azienda di differenziare il suo portafoglio di attività e di sfruttare le sinergie tra le due aree del gruppo per lavorare alla produzione di terapie personalizzate per la cura del cancro.

Gli analisti stimano per i prossimi cinque anni un tasso di crescita medio del fatturato del 6,2% e un miglioramento dei margini di profitto di circa 100 punti base, ma il titolo è scambiato a sconto di circa il 30% rispetto al fair value che è pari a 330 franchi svizzeri (report pubblicato il 2 settembre 2016).

Allergan, leader di nicchia
Allergan gode di una forte posizione di vantaggio competitivo nell’industria farmaceutica per effetto di un portafoglio prodotti molto ben diversificato e della leadership in segmenti di nicchia come l’oculistica e l’estetica (dal quale, grazie alle vendite del Botox, ricava oltre due miliardi di dollari e margini di profitto molto alti). Queste industrie si distinguono per processi produttivi molto complessi e costosi che contribuiscono a ostacolare l’ingresso di potenziali competitor.

“Siamo convinti che anche grazie a nuove acquisizioni Allergan sarà in grado di continuare a crescere a un ritmo del 6% per i prossimi cinque anni. La decisione di vendere il ramo dei farmaci generici a Teva, inoltre, permette all’azienda di alleggerire il peso del debito e di avere liquidità utile a finanziare nuove operazioni di M&A”, dice Michael Waterhouse analista azionario di Morningstar “Il mercato non valuta adeguatamente le prospettive di crescita del gruppo americano e sconta il titolo del 32% rispetto al fair value che è pari a 355 dollari (report pubblicato il 2 settembre 2016)”.

Sanofi scontata del 30%
Il Moat di Sanofi è frutto di elevate economie di scala, di una forte rete di distribuzione e di un portafoglio di brevetti che gli garantisce mark-up generosi sui prezzi di vendita dei farmaci. Il gruppo francese è molto ben posizionato nel segmento dei medicinali per la cura di patologie rare, una nicchia di mercato nel quale riesce ad esercitare un forte potere contrattuale nei confronti dei clienti e, dunque, margini di profitto molto alti. Inoltre, grazie all’ampia offerta di vaccini, di cure per il diabete e di prodotti da banco è in prima linea per beneficiare della crescente domanda di farmaci da parte dei paesi emergenti.

“Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo che l’azienda cresca a un ritmo del 3,6% nonostante la maggior pressione della concorrenza e la scadenza di nuovi brevetti”, dice Damien Conover analista azionario di Morningstar. “Il mercato, però, sconta oltremodo il negativo effetto prodotto dalla competizione dei farmaci generici e scambia il titolo a prezzi di circa il 30% più bassi rispetto al fair value che è pari a 97 euro per azione (report pubblicato il 2 settembre 2016).

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Roche Holding AG253,50 CHF-0,90Rating
Sanofi SA91,47 EUR0,18Rating

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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