E’ tempo di pensare alle vacanze. Per lo meno in Borsa dove, in base alle analisi di Morningstar, in un momento di valutazioni troppo alte, i titoli del segmento leisure (che include viaggi, turismo e catene alberghiere) offrono sconti anche del 15% rispetto al fair value stimato dagli analisti.
I prezzi dell'equity rispetto al fair value
Dati aggiornali al 18 ottobre 2016
Fonte: Morningstar Direct
“In una certa misura il disinteresse che sta dimostrando il mercato nei confronti di questa area è comprensibile”, spiega Dan Wasiolek, analista di Morningstar in un report dell’11 ottobre 2016. “Nel settore delle agenzie di viaggio si sente sempre di più la competizione delle società che lavorano online. Il comparto alberghiero, invece, con il 2016 è entrato nel settimo anno di crescita costante del tasso di occupazione delle stanze. Di norma il ciclo di questo segmento dura dai sette ai nove anni. Questo fa sospettare che il grosso dei volumi di affari ormai sia stato fatto. Il settore delle crociere, intanto, continua ad alternare fasi di alti e bassi”.
Baby boomer e millennial
I motivi per assistere a una ripresa del comparto leisure, tuttavia non mancano. “Ci sono due gruppi di persone che potrebbero aiutare a far ripartire le quotazioni”, spiega l’analista. “I baby boomer e i millennial. I primi stanno entrando in pensione e hanno il tempo e i mezzi per godersi il tempo libero. In questo senso a beneficiarne dovrebbe essere soprattutto il segmento delle crociere. I secondi, invece, sembrano avere una propensione a spendere per il divertimento”. Secondo una ricerca della società di consulenza Harris Poll and Eventbrite, il 75% delle persone che rientra nella categoria millennial è più propensa a spendere per servizi legati al leisure che per l’acquisto di beni materiali (come ad esempio le auto).
Ci vuole un po’ di prudenza
Pur in presenza di questi elementi, la cautela è d’obbligo. “Nel breve periodo i titoli del settore possono subire l’influenza della situazione congiunturale”. Il settore del turismo, ad esempio, è ciclico ed è condizionato dai cambiamenti del quadro macroeconomico”, spiega Wasiolek. Lo si è visto nel 2009 (agli sgoccioli della crisi innescata dai mutui subprime Usa) quando, ad esempio, l’agenzia viaggi Priceline ha registrato un calo degli acquisti di pacchetti vacanze del 26% rispetto al +53% fatto segnare l’anno precedente. Il tasso di occupazione degli hotel, nel frattempo, aveva fatto segnare -17,1%. A tutto questo va aggiunto uno scenario competitivo in continua evoluzione (anche Google, Facebook e Amazon vogliono entrare in questo mercato). La cosiddetta sharing economy, per esempio, sta cambiando il segmento alberghiero grazie alla possibilità di prenotare direttamente online case per soggiorni piò o meno lunghi. “La volatilità dei prezzi del petrolio, i rischi geopolitici in alcune aree e la fluttuazione del mercato valutario, invece, possono condizionare l’andamento dei gruppi crocieristici nel breve periodo”, dice l’analista.
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