Nel 2016, il rally di Wall Street non si è fermato neppure davanti alle trimestrali piuttosto deludenti di molte società americane. Ora, però, i mercati sono più irrequieti a causa di diverse fonti di incertezza: oltre alle future decisioni della Federal Reserve, sono preoccupati per l’esito delle elezioni presidenziali dell’8 novembre e i segnali di debolezza che arrivano dalla congiuntura.
Bob Johnson, economista di Morningstar, prevede un rallentamento a causa di alcuni fattori come la debolezza della domanda di auto e la fine dell’Affordable care act (la riforma del sistema sanitario voluta da Barack Obama), che finora ha sostenuto il settore farmaceutico. E’ più ottimista Rebecca Chesworth, strategist azionario di SPDR ETFs, secondo la quale segnali incoraggianti arrivano dal comparto energetico e da altri settori ciclici, dove le previsioni di utili sono state riviste al rialzo.
Rischio politico
Quello che non va sottovalutato, però, è il rischio politico. “E’ più importante che nel recente passato”, dice Chesworth. “Se le presidenziali saranno vinte da Hillary Clinton, i mercati non si attendono grandi cambiamenti; mentre l’elezione di Donald Trump potrebbe causare uno shock, che metterebbe gli investitori sulla difensiva”.
A livello settoriale, la vittoria dell’uno o dell’altro candidato potrebbe avere effetti differenti. “L’industria energetica trarrebbe maggiori benefici dall’elezione del repubblicano Trump”, spiega Chesworth, “mentre la tecnologia ha fatto meglio sotto le presidenze democratiche. I farmaceutici sarebbero, invece, penalizzati in entrambi i casi”.
Dove vanno gli investitori
Per avere una fotografia delle dinamiche in corso, basta guardare i flussi verso gli Etf (Exchange traded product) settoriali. “Da inizio anno, healthcare e finanziari hanno subito pesanti riscatti netti”, afferma la strategist. “L’hi-tech, per contro, ha registrato flussi positivi a settembre, dopo 8 mesi in rosso. Gli energetici sono andati bene da gennaio, ma gli entusiasmi degli investitori si sono raffreddati in autunno. I mercati, dunque, sembrano più orientati verso una vittoria di Hillary Clinton”.
Occhio alle valutazioni
E’ anche vero, però, che alcuni settori sono sopravvalutati, secondo le stime di fair value degli analisti di Morningstar. Uno di questi è l’energetico, con un rapporto prezzo/fair value di 1,22, l’altro i materiali di base (1,28). In entrambi i casi, le prospettive di lungo termine sono deboli a causa di un’offerta che potrebbe eccedere la domanda. Nel breve, però, secondo Chesworth, potrebbero beneficiare di uno scenario macro più favorevole e della loro caratteristica di proteggere dall’inflazione, che sta dando segnali di rialzare la testa.
Mentre alcuni operatori si preparano alla vittoria dell’uno o dell’altro candidato, altri preferiscono stare in difesa. Ma con quali titoli? L’analisi dei flussi verso gli Etf mostra che gli investitori stanno alla larga da due tipici settori difensivi, quali i farmaceutici e i beni di consumo primario. I flussi, invece, sono stati positivi verso le utilities nei primi otto mesi del 2016. “Il Morningstar US utilities index è vicino ai record storici”, dice Travis Miller, analista di Morningstar. “Il comparto continua ad attrarre investitori per i rendimenti da dividendi che offre, nonostante le valutazioni siano alte”.
Un’alternativa è rappresentata dall’industria dei metalli preziosi. La corsa dell’oro, tuttavia, potrebbe non durare a lungo. Molto dipenderà dal ritmo con cui la Federal Reserve alzerà i tassi di interesse.
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