Matrimonio infelice per AT&T

La decisione di acquisire Time Warner, dicono gli analisti di Morningstar, è dispendiosa dal punto di vista finanziario e non crea valore. Il fair value del titolo scende da 36 a 35 dollari, ma il rating resta fermo a tre stelle. 

Francesco Lavecchia 26/10/2016 | 17:42
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Errore da matita rossa per AT&T. Di quelli concettuali, come direbbero i maestri. La decisione di acquistare Time Warner, infatti, secondo gli analisti di Morningstar, è sbagliata perché troppo costosa e perché destinata a non creare valore per gli azionisti. Per queste ragioni il titolo ha subito il taglio del fair value da 36 a 35 dollari per azione (report pubblicato in data 24 ottobre 2016).

Le ragioni del no
“L’accordo tra le parti prevede che il gruppo telefonico americano paghi per le azioni di Time Warner un prezzo pari a 107,50 dollari. Questo significa corrispondere un premio del 36% rispetto alle ultime quotazioni di mercato e del 26% rispetto al valore reale della società leader nel settore dell’entertainment. In termini monetari equivale a un esborso di circa 18 miliardi in più rispetto al prezzo teorico della società”, dice Michael Hodel.

“Le nostre perplessità non sono relative soltanto all’aspetto finanziario, ma anche a quello strategico. Unire i contenuti media di Time Warner a un’azienda distributrice come AT&T, non aiuterà quest’ultima a creare valore o a rafforzare il proprio posizione all’interno del settore. L’unico lato positivo, per la società acquirente, è la possibilità di migliorare il grado di diversificazione del business inserendo nel suo portafoglio attività solide come quelle di Time Warner”.

Abbonati ancora in calo
Il management del gruppo telefonico è convinto che la possibilità di distribuire contenuti ovunque e attraverso qualsiasi dispositivo sia il principale driver di crescita di lungo periodo e che quest’acquisizione gli permetta, inoltre, di eliminare i costi legati alle periodiche negoziazioni con i provider dei contenuti. L’opinione dei nostri analisti, invece, è che il vero problema di AT&T non sia la mancanza di contenuti, ma quella di abbonati.

Il numero di clienti con contratto postpaid (post pagato) è in calo da otto trimestri consecutivi e questo, secondo loro, non è dovuto alla mancanza di contenuti media ma a problemi strutturali come la qualità del segnale e il prezzo. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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AT&T Inc22,98 USD0,66Rating

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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