Mediobanca mette a segno il miglior risultato dal 2008, ma il titolo continua a essere scambiato a sconto rispetto al fair value. I numeri del terzo trimestre hanno evidenziato una crescita dell’utile netto dell’11% trainato dalla buona performance del segmento retail che ha registrato un progresso del 9% dei prestiti e del 27% delle entrate derivanti dalle commissioni.
Previsioni confermate
“Nonostante i progressi realizzati, la nostra decisione è quella di mantenere invariata la stima del fair value a quota 10 euro (report pubblicato in data 28 novembre 2016) e di confermare le previsioni per i prossimi cinque anni che indicano una crescita media del fatturato del 7% e un’espansione di circa 700 punti base”, dice Stephen Ellis analista azionaria di Morningstar.
“Il contesto in cui l’istituto di credito è costretto ad operare è alquanto complicato, con un sistema bancario italiano che cerca di riformarsi e con l’economia del paese ancora in affanno. Ma Mediobanca continua a macinare numeri importanti. Inoltre, le recenti acquisizioni del ramo retail di Barclays in Italia e della società di asset management Cairn Capital, sono a nostro avviso strategicamente valide ed economicamente vantaggiose”.
Positivo il giudizio sulle acquisizioni
Le attività acquisite dal gruppo inglese sono quasi in pareggio (tra costi e ricavi) e il deal con Cairn ha permesso al gruppo di Piazzetta Cuccia di raccogliere circa otto miliardi di euro in asset under management (AUM). A questo si aggiunge la leadership in Italia nel segmento dell’investment banking e una solida posizione finanziaria. Questi elementi secondo l’analista marcano in positivo la differenza tra Mediobanca e i competitor nazionali, ma tuttavia non sono sufficienti a garantirle un Economic moat, cioè una redditività del capitale elevata in maniera continuativa nel tempo.
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