Gli investitori hanno attaccato l’aratro ai portafogli. Non è detto, però, che i prodotti della terra continuino a regalare soddisfazioni Nelle ultime settimane c’è stato un risveglio degli asset legati ai prodotti agricoli. La categoria Morningstar dedicata ai fondi specializzati nei broad agricultural in un mese ha guadagnato quasi il 4%%. Buone performance hanno fatto segnare anche gli strumenti più direttamente legati alle granaglie (+5%) e al bestiame (+7%, per questi due segmenti non presenti in Italia). In un mese, l’indice Morningstar Agricultural (calcolato in euro) ha segnato +5,7% dando una spinta decisiva alla performance da inizio anno (+8,2%) e indicando un cambio di trend rispetto al 2015 (-6,3%).
Indice Morningstar Agricultural da inizio anno
Dati in euro aggiornati al 16 novembre 2016
Fonte: Morningstar Direct
“Su questo segmento esistono due scuole di pensiero fra gli operatori”, spiega John Gabriel, analista di Morningstar. “Da una parte ci sono quelli che prevedono una crescita costante delle valutazioni grazie all’aumento della popolazione mondiale e alla riduzione dei terreni disponibili per l’agricoltura. Dall’altra si collocano quelli secondo cui le innovazioni tecnologiche, anche nel campo delle sementi, hanno portato a una maggiore resa delle coltivazioni. A complicare l’equazione del rapporto fra domanda e offerta ci sono i capricci del meteo che rendono questo tipo di asset piuttosto volatile”.
Protezione e diversificazione
Ma gli agricultural hanno anche altre caratteristiche. “Il mais, ad esempio, è molto utilizzato per la produzione di biocarburanti, per cui entra spesso nei portafogli di chi vede un futuro in questo tipo di combustibile”, dice Gabriel. “Molti investitori, inoltre, usano gli asset agricoli come protezione contro gli improvvisi picchi di inflazione. Per altri è un ottimo strumento di diversificazione vista la scarsa correlazione che da sempre ha rispetto all’equity e alle obbligazioni”.
Fra gli strumenti venduti in Italia compresi nella categoria Morningstar dedicata al settore, la performance migliore da inizio anno (+5,4%) è stata segnata da Dpam Invest B Equities Agrivalue B (rating 4 stelle). Il titolo che ha contribuito maggiormente alla performance del portafoglio è stato il gruppo americano di lavorazione della carne Tyson Foods (+30% da inizio anno). “La società e le sue azioni stanno approfittando dei nuovi stili alimentari che prevedono una dieta più orientata al consumo di proteine”, spiega Zain Akbari, analista azionario di Morningstar che sul titolo ha un rating di due stelle. “Il problema di questa società – e in realtà di tutto il settore – è che è difficile avere una differenziazione di prodotto tale da creare un solido vantaggio competitivo”.
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