L’Africa non è più carta per pochi

Aumenta il peso del Continente nero nelle scelte degli investitori interessati al reddito fisso, soprattutto di quelli specializzati sui mercati emergenti. L’area cresce dal punto di vista demografico, mentre il rapporto debito/Pil cala. 

Marco Caprotti 24/11/2016 | 09:44
Facebook Twitter LinkedIn

Meglio non sottovalutare l’Africa. Nemmeno dal punto di vista delle obbligazioni. Il debito del Continente nero, infatti, sta diventando un asset sempre più presente nei portafogli degli investitori – non solo quelli specializzati sui mercati di frontiera - che gli riconoscono buone capacità di diversificazione e una scarsa correlazione con gli altri asset di investimento.

“In passato, i paesi africani avevano un accesso limitato al capitale”, spiega uno studio firmato da Dave Holstein, gestore di portafoglio per la strategia Emerging Markets di Capital Group. “Oggi, le maggiori emissioni provengono da paesi come Ghana, Nigeria, Kenya ed Etiopia. Solo cinque anni fa il debito in circolazione denominato in dollari era solo una parte di quello che è oggi”.

Il grafico che segue mostra come il peso dell'Africa sull'indice obbligazionario in dollari Usa dei mercati emergenti sia salito negli ultimi cinque anni. “La disponibilità di capitale offre un numero maggiore di alternative e migliora le prospettive di crescita di tali paesi”, continua Holstein.

debitoafrica

Un continente in crescita
Un’occhiata ai dati demografici della regione fa capire perché il Continente nero sia sempre più interessante per gli investitori, anche quelli in obbligazioni. I 54 paesi che formano l’area contano circa 1,1 miliardi di persone e, secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, avranno un tasso di crescita più alto rispetto alle aree developed ed emerging.

demograficafrica

“Per quanto riguarda le questioni più strettamente congiunturali, l’inflazione è passata dal 20% di fine anni ’90 al 6% circa”, spiega Rob Wherry, analista di Morningstar. “Il rapporto debito/Pil è sceso al 20%, il livello minimo degli ultimi 30 anni”.

Dal punto di vista di un investitore italiano, puntare sul debito africano non è ancora un processo semplice. “Molti money manager preferiscono acquistare asset attraverso altre istituzioni finanziarie piuttosto che rivolgersi direttamente al mercato”, dice Wherry. Per i risparmiatori un buon strumento di esposizione a questo segmento sono i fondi di investimento. E non solo quelli che investono nei mercati di frontiera. Il fondo EdRF - Emerging Bonds R-USD (H) Acc, ad esempio, è dedicato alle obbligazioni dei mercati in via di sviluppo, ma offre una buona esposizione, fra le altre, alla carta governativa del Mozambico e a quella dello Zambia. Nel primo caso la scadenza 2023 promette un rendimento del 10,5%, nel secondo (maturity 2024), si parla di un +8,5%.

 

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures