I gestori Usa puntano sui consumer

I manager mettono in portafoglio le azioni del segmento dei ciclici, preferendo quelle di qualità elevata e a buon prezzo. Apple, Walt Disney e 21st Century Fox sono le più popolari.

Francesco Lavecchia 06/12/2016 | 09:57
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I fund manager americani scommettono sulla ripresa dei consumi negli Usa. Il report del terzo trimestre relativo alle transazioni più significative all’interno dei portafogli dei comparti equity (il Morningstar Ultimate Stock Pickers*) mostra come le preferenze dei gestori siano andate a favore di società nel settore beni di consumo ciclici. Ma la buona notizia per i sottoscrittori dei fondi è che tali posizioni sono state aperte su titoli con un Moat elevato e a prezzi convenienti.

Walt Disney non ha paura di Internet
Su Walt Disney, ad esempio, hanno investito tre dei 26 gestori interpellati nel sondaggio Morningstar, approfittando del forte deprezzamento del titolo negli ultimi 12 mesi (quasi del 20%). “A nostro avviso il mercato non valuta adeguatamente la capacità dell’azienda di monetizzare i suoi asset. Inoltre, il negativo andamento in Borsa è anche frutto dello scetticismo attorno alle ultime acquisizioni di Pixar e Marvel. Ma secondo noi i risultati societari dimostrano esattamente il contrario”, dice Neil Macker analista azionario di Morningstar.

“La parte più redditizia del gruppo è il segmento dei canali tematici, con ESPN e Disney Channel, che sono le emittenti più popolari rispettivamente nello sport e nei programmi per i bambini. Ma l’elevata diversificazione del business aziendale (che comprende merchandising, parchi tematici, resort e case di produzione cinematografiche) assicura una limitata volatilità del fatturato”.

Le minacce principali per l’azienda sono rappresentate dal cambiamento delle preferenze dei consumatori, i quali tenderanno progressivamente a sostituire le Tv via cavo con abbonamenti via Internet, e dalla crescente competizione nel segmento dei canali sportivi. Ma a tal proposito gli analisti sembrano essere ottimisti: “L’affermazione delle nuove tecnologie non danneggerà l’azienda poiché in questa transizione saranno i proprietari di contenuti a uscirne vincitori. E in particolare la Disney, che ha un patrimonio cospicuo che andrà sicuramente ad allargare grazie all’attività delle sue case di produzione”, conclude Macker.

Al momento il titolo è scambiato a un tasso di sconto di circa il 30% rispetto al fair value Morningstar che è pari a 134 dollari.

21st Century Fox investe in Asia e Europa
Il settore entertainment è tra i più gettonati tra gli asset manager americani, come dimostra la presenza nella lista dei titoli maggiormente acquistati anche di Twenty-First Century Fox.

Operando nello stesso business, il gruppo americano condivide con Walt Disney vizi e virtù: anch’esso, infatti, è proprietario e produttore (attraverso la casa di produzione cinematografica 20th Century Fox e quella televisiva Endemol) di contenuti multimediali che rappresenteranno l’anello forte della catena di valore dell’entertainment. Ma più di Disney è esposto al rischio della crisi del business delle Tv via cavo.

La sua rete di canali, che comprende FOX, FX e una serie di network sportivi a livello regionale, genera introiti dai canoni di abbonamento e dalla raccolta pubblicitaria, due fonti che rischiano di essere danneggiate dall’affermazione dei provider online. “Twenty-First, però, diversamente da molti suoi competitor ha avuto la capacità di espandere la propria presenza anche in Asia e in Europa (attraverso quote di capitale in Hulu, Endemol Shine e Sky), mercati ancora poco sviluppati in questo settore, e questo le permetterà di coprirsi da tale minaccia”, dice Macker.

“Da inizio anno il titolo ha guadagnato poco meno del 6%, ma alle attuali quotazioni di mercato continua a essere scambiato a sconto del 20% rispetto al fair value che è di 35 dollari per azione (report pubblicato in data due novembre 2016)”.

Apple continua a piacere
Nonostante i forti guadagni realizzati negli ultimi mesi, i fundmanger scommettono ancora su Apple. Il titolo è salito di circa il 20% dopo la pubblicazione dei dati del terzo trimestre, ma continua a essere scambiato a sconto rispetto al fair value di 133 dollari (report pubblicato in data 27 ottobre 2016). “Quello che distingue Apple dagli altri player del settore è la capacità di innovare e la forza del suo ecosistema”, dice Brian Colello analista azionario di Morningstar.

“Negli anni l’azienda è riuscita a lanciare sul mercato prodotti come iPhone, iPad, iWatch, iTv e, come dimostrato nell’ultima presentazione di ottobre, a introdurre costantemente delle novità all’interno dei singoli dispositivi. Cosa che costringe gli altri competitor a una perenne rincorsa. Inoltre, grazie a un sistema operativo proprietario come iOs e all’iCloud, è stata in grado di fidelizzare una parte dei consumatori di smartphone, una categoria tipicamente molto sensibile al prezzo di vendita.Questi due elementi insieme spiegano perché l’azienda riesca a ricavare margini di profitto superiori alla media”.

 

 

*Sondaggio condotto tra i 26 fundmanager americani selezionati da Morningstar per la loro capacità di sovraperformare il mercato con costanza e relativo ai principali movimenti in portafoglio (di acquisto e di vendita). 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Apple Inc248,05 USD-2,14Rating
The Walt Disney Co111,35 USD-1,48Rating

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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