Comprare un auto elettrica (EV) è ancora troppo costoso? Meglio investirci in Borsa. Il business delle vetture a batteria, dicono gli analisti di Morningstar, è destinato a crescere nei prossimi dieci anni conquistando una fetta di mercato del 10%.
Il modo migliore per sfruttare il trend è di mettere in portafoglio non solo i titoli delle case produttrici, ma anche quelli delle aziende che lavorano per l’indotto. Al momento le azioni delle società attive in questo segmento sono scambiate sui listini a prezzi convenienti e promettono rendimenti elevati in un’ottica di lungo periodo.
Albemarle leader nel litio
“Albemarle, ad esempio, sarà tra le aziende che trarranno maggiore beneficio da questo trend”, dice David Wang analista azionario di Morningstar. “Il gruppo chimico americano è tra quelli più esposti al litio, la cui domanda salirà in maniera considerevole nei prossimi anni in seguito all’affermazione sul mercato delle EV e dei modelli ibridi”.
Nei prossimi 10 anni, in base alle stime degli analisti, la domanda di litio crescerà a un ritmo medio del 16%, spinta dalle richieste dei produttori di batterie per autovetture elettriche, che nello stesso periodo, saliranno da 50.000 a 615.000 tonnellate.
“Albemarle è la nostra Best idea in questo segmento poiché opera in un industria molto concentrata come quella del litio, che garantisce margini di profitto mediamente più alti rispetto alle altre commodity. Inoltre, diversamente dai suoi competitor potrà beneficiare della crescita della capacità produttiva in seguito ai nuovi progetti di estrazione in Cile e Australia”. Al momento il titolo è scambiato attorno agli 83 dollari, a un tasso di sconto di circa il 30% rispetto al fair value che è pari a 120 dollari (report pubblicato in data otto novembre).
GM investe nell'auto elettrica
Il mercato sottovaluta le capacità maturate da General Motors nel segmento delle auto green, ma i risultati della casa automobilistica americana parlano chiaro: il modello ibrido Volt riesce a percorrere oltre 80 km in modalità elettrica e più di 650 km con un pieno di gas, mentre il modello Bolt (EV) batte le prestazioni del Model 3 di Tesla (400 km contro 350 km).
“Il gruppo ha annunciato l’intenzione di voler continuare a investire nel settore e questo ci lascia pensare che nei prossimi anni una parte significativa del capitale sarà destinata in questo ambito della Ricerca & Sviluppo. Inoltre, le stime del management indicano che il consumo delle loro batterie scenderà dagli attuali $145 kWh a circa $100 kWh nel 2022 e questo significa che General Motors non rischia di rimanere indietro nel momento in cui salirà la domanda di auto elettriche e con essa anche la concorrenza sul mercato”, dice David Whiston di Morningstar. “La casa americana, a differenza di molti dei suoi competitor, può contare su bassi costi della produzione, grazie a volumi molto elevati e a una ritrovata efficienza operativa, e su una forte presenza sui mercati globali. Al momento il titolo è scontato del 25% rispetto al fair value che è pari a 44 dollari per azione (report pubblicato in data nove novembre)”.
Quanto guadagna l'indotto
Nel segmento della componentistica per auto, BorgWarner (BWA), produttore di componenti e moduli per i propulsori, è l’azienda meglio posizionata per sfruttare l’ascesa della domanda di auto elettriche e ibride. “In base alle stime del management, l’aumento delle vendite dei modelli green farà crescere i ricavi del gruppo nei due segmenti a un tasso annuo rispettivamente del 53% e del 54% fino al 2023”, dice Whiston.
“Questo contribuirà a far salire il fatturato complessivo al ritmo del 6% nello stesso periodo e a migliorare il margine operativo che ora si attesta già a un invidiabile 17%”. Il mercato sottovaluta le potenzialità di BorgWarner in questo settore e sconta il titolo di circa il 30% rispetto al fair value che è pari a 52 dollari (report pubblicato in data nove novembre 2016).
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