I fondi obbligazionari restano in cima alle preferenze degli investitori europei a ottobre. Secondo il Morningstar asset flow report, i flussi netti nel mese sono stati pari a 11,6 miliardi di euro, portando il saldo da inizio anno a +91,5 miliardi (a settembre erano stati di 10,1 miliardi). Per contro, c’è stata una uscita dai comparti azionari (-4,3 miliardi) maggiore rispetto al mese precedente. Rimane positiva, ma si ridimensiona, la raccolta degli alternativi, che adottano strategie simili agli hedge fund, mentre guadagnano terreno i bilanciati (+5,5 miliardi).
Nel complesso, i fondi a lungo termine chiudono ottobre con sottoscrizioni nette per quasi 16 miliardi, cui si aggiungono circa 28 miliardi dei monetari. Quest’ultimo dato, tuttavia, non va letto come una fuga dagli asset rischiosi, in quanto è stato in gran parte determinato dai prodotti di liquidità francesi, che tradizionalmente hanno un ruolo importante nei portafogli dei risparmiatori.
Ancora emergenti
La campagna elettorale americana non ha avuto grande influenza sulle scelte degli investitori europei e bisogna attendere i dati di novembre per capire se la vittoria di Donald Trump avrà modificato l’asset allocation. Ad ottobre, sono stati ancora una volta i mercati emergenti azionari e obbligazionari a catalizzare una grossa fetta dei flussi.
Tuttavia, è cresciuto l’interesse per i fondi in grado di proteggere dall’inflazione, dopo l’incremento dei rendimenti dei titoli governativi a ottobre. In particolare, la categoria USD Inflation-linked Bond ha registrato flussi netti per 1,4 miliardi, che si sono diretti soprattutto su Vanguard US Treasury Inflation-protected Securities index; quella in euro ha registrato un saldo netto di 840 milioni. Per contro, i riscatti hanno colpito i fondi specializzati in titoli governativi in euro (-1,6 miliardi).
Nonostante il ridimensionamento dell’interesse per gli alternativi, i prodotti multi-strategy continuano ad attrarre gli investitori, con Aviva, Pioneer Investments e Invesco che sono stati i maggiori beneficiari a ottobre.
Flussi in uscita da Usa ed Europa
Il 2016 si conferma un anno da dimenticare per gli azionari specializzati sulle Borse occidentali. L’equity US large cap blend ha subito riscatti netti per 1,5 miliardi, quello europeo per 1,4 miliardi. Dall’inizio dell’anno, le case di gestione più penalizzate sono state UBS, Legg Mason e Columbia Threadneedle.
Tra le società di gestione, Vanguard balza in testa alla classifica ad ottobre, grazie al lancio del fondo U.S. Treasury Inflation-protected Securities Index, che in un mese ha raccolto 2,1 miliardi. Al secondo posto si colloca Eurizon Capital con il collocamento dei prodotti a scadenza e dei bilanciati e al terzo Amundi con la gamma di fondi strutturati. Al fondo della classifica troviamo Standard Life Investments, Ubs e Deutsche Asset management.
In Italia, bilanciati al top
Rispetto ai fondi europei, quelli di diritto italiano hanno avuto una dinamica propria. Nel complesso gli obbligazionari hanno subito riscatti per 293 milioni, più degli azionari. I bilanciati, invece, sono stati la migliore asset class (+569 milioni). Le categorie che più hanno contribuito al risultato sono i “Bilanciati-altro”, che comprendono prevalentemente i fondi a cedola e scadenza e i “Prudenti” in euro.
La maggior parte dei fondi italiani sottoscritti ad ottobre ha meno di un anno di vita (+2,3 miliardi). Il dato non deve sorprendere perché i fondi a scadenza, che sono stati i più popolari, hanno finestre di collocamento. Il comparto che ha raccolto di più ad ottobre è Epsilon difesa attiva dicembre 2021, che ha permesso alla società di gestione del gruppo Eurizon Capital di conquistare il primo posto tra le case italiane. Al secondo posto Euromobiliare Progetto 2021 Atto II, anch’esso determinate nel posizionamento della Sgr del gruppo Credem al secondo posto tra quelle domestiche.
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