L’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, con le conseguenti aspettative di maggiore liberismo e minore regolamentazione, hanno acceso le speranze di crescita anche degli investitori europei. Secondo i dati di Morningstar, infatti, l’industria europea degli Exchange traded products (Etp) ha registrato in novembre il miglior mese di sempre in termini di raccolta netta, circa 4,2 miliardi di euro.
Impressionante in questo senso il ritorno di fiamma per i prodotti azionari, i quali hanno incassato nel mese 8,36 miliardi di euro, altro record storico, il che coincide con una crescita organica mensile del 3%. Dall’altro lato, i replicanti obbligazionari hanno subito riscatti netti per 3,83 miliardi, mentre i 504 milioni lasciati per strada dai fondi dedicati alle materie prime sono in gran parte imputabili alle vendite sull’oro.
Flussi netti per asset class
Scendendo nel dettaglio delle categorie, il drastico cambio nel sentiment degli investitori risulta ancora più evidente. Dopo diversi mesi di deflussi, l’azionario statunitense si piazza al primo posto tra le preferenze di novembre, con 2,2 miliardi di euro raccolti (si tratta soprattutto di prodotti che replicano lo S&P 500). A seguire troviamo gli Etf azionari globali, in particolare i replicanti dell’indice Msci World, i quali raccolgono 1,73 miliardi. Ma è la ripresa dei fondi azionari dedicati alla zona euro la più significativa; nonostante un miliardo incassato nel mese, infatti, la categoria resta tra la più impopolari del 2016.
A livello settoriale, le categorie azionarie che hanno segnato i tassi di crescita maggiori sono state quelle dedicate al settore della salute e a quello delle biotecnologie, rispettivamente con il 26 e il 181% di crescita organica mensile (con 480 e 306 milioni di euro di raccolta netta avrebbero potuto passare inosservate).
Anche gli Etf azionari giapponesi, soggetti a forti deflussi nel corso dell’anno, hanno invertito la rotta in novembre con oltre 300 milioni di sottoscrizioni, sulla scia di una massiccia svalutazione dello yen nei confronti del dollaro e delle conseguenti speranze per l’export nipponico.
Top 10 categorie Etf Morningstar per raccolta netta mensile
La dimensione di questo cambio di rotta nell’allocare le risorse viene confermata anche osservando le categorie che hanno segnato i maggiori deflussi. I mercati emergenti, che fino alle elezioni Usa avevano fatto il pieno, hanno visto forti riscatti sia nei prodotti azionari che obbligazionari. Evidentemente, la paura di una politica protezionistica da parte degli Stati Uniti, delle barriere commerciali, di un aumento dei tassi d’interesse e di un dollaro più forte, hanno portato a un vero e proprio esodo dai paesi in via di sviluppo.
I tassi in aumento hanno portato anche a vendite sui prodotti obbligazionari governativi in dollari e in euro, oltre che sugli Etf “investment grade”.
Flop 10 categorie Morningstar per raccolta netta mensile
I dati relativi alla raccolta dei singoli emittenti svelano una situazione inabituale: iShares non si trova ai primi posti nella classifica di novembre. In effetti, la società di BlackRock, leader di mercato in generale, ha pagato il suo essere leader anche nel segmento obbligazionario, che in novembre ha sofferto molto. Nel mese scorso, sono stati gli emittenti poco o per nulla attivi nelle offerte a reddito fisso che hanno beneficiato dei flussi in entrata.
Al primo posto troviamo BNP Paribas, con 1,4 miliardi raccolti, incassati con solo quattro prodotti azionari: replicanti degli indici Euro Stoxx 50, S&P 500, CAC 40, oltre un prodotto a bassa volatilità sull’azionario dell’Eurozona. Non sorprende il secondo posto di Vanguard, quasi esclusivamente concentrato sui prodotti azionari. Al terzo posto troviamo Source, che ha compensato i deflussi dai suoi prodotti auriferi con la raccolta dei fondi azionari Usa e sul settore biotech.
Top 5 e Flop 5 emittenti Etf per raccolta netta mensile
Infine, uno sguardo ai prodotti Strategic beta, dove anche qui la tendenza è cambiata rispetto al resto dell’anno. I fondi orientati al rischio, cioè quelli progettati per minimizzarlo, hanno visto deflussi sia in ottobre che in novembre, dopo aver raccolto più degli altri nei primi tre trimestri del 2016. La causa potrebbe essere legata alle valutazioni in salita degli asset sottostanti o alla loro tradizionale sensibilità ai movimenti dei tassi d’interesse.
Raccolta Etf Strategic Beta
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