Una torcia e uno scudo. Sono questi i due oggetti di cui devono armarsi gli investitori mentre l’indice americano Dow Jones procede a passo di carica verso quota 20mila punti. La prima serve per andare a cercare i titoli con le valutazioni migliori. Il secondo per difendersi nel caso il mercato dovesse decidere improvvisamente di fare dietrofront.
INDICE DOW JONES DA INIZIO ANNO
Fonte: Morningstar Direct
L’analisi sui titoli equity condotta con il Market fair value (un indicatore che mostra la valutazione media di tutti i titoli coperti dagli analisti Morningstar rispetto alle stime di fair value) mostra che le azioni, a livello globale non sono a buon mercato ma non sono nemmeno troppo costose. Il rapporto è di 1,02. Il massimo delle ultime 52 settimane (1,04) è stato toccato a settembre, mentre il minimo (0,86) è di febbraio.
Per quanto riguarda i titoli che formano il paniere Dow Jones, il ratio è di 1,03. Ma il valore, espresso in questo modo, nasconde la larga frattura che c’è fra i titoli più costosi e quelli più a sconto. Caterpillar, ad esempio, tratta con un premio del 42%, mentre Visa ha uno sconto del 25%.
L’importanza del Dow
Ma la corsa del Dow è davvero così importante? Del resto il paniere rappresenta solo una frazione delle migliaia di stock presenti a Wall Street. L’importanza dell’indice è spiegata da diversi fattori. Ad esempio, si tratta di un indice cosiddetto price weighted il cui andamento è condizionato da ogni singola azione in base al suo prezzo. In altre parole, il valore del paniere è determinato sommando i prezzi di ogni singola azione e dividendo il risultato per il numero delle stock. Quelle con i prezzi più alti hanno un peso maggiore sul listino. L’andamento del Dow, a sua volta, è capace di condizionare, per il cosiddetto “effetto simpatia”, quello di altri panieri. Così ad esempio, molti analisti spiegano -almeno in parte - la corsa dell’S&P500 e del Nasdaq.
Ci sono poi elementi psicologici. Il Dow ha compiuto, nel 2016, 120 anni e per la maggior parte dei risparmiatori americani rappresenta il termometro dello stato di salute dell’economia Usa. E qui si innesta un elemento che potrebbe essere foriero di problemi. “I numeri tondi dei listini e i livelli record attirano l’attenzione degli investitori retail”, spiega uno studio di FBB Capital Partners. “Il livello di 20mila del Dow potrebbe richiamare nuovi investitori sul mercato dando vita a un rally. Solo che, in questo caso, la corsa non sarebbe guidata dai fondamentali e dalla ricerca di buone valutazioni e potrebbe originare una bolla speculativa destinata a scoppiare in fretta lasciando molti investitori con un pugno di mosche in mano”.
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