Le nozze Luxottica-Essilor piacciono a tutti

Il nuovo gruppo sarà leader mondiale con una quota di mercato del 15%. Gli azionisti incassano i guadagni in Borsa e non verranno danneggiati dall’operazione. Gli analisti di Morningstar lasciano invariato il fair value e il rating dei titoli.

Jelena Sokolova 17/01/2017 | 09:50
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Il matrimonio Essilor-Luxottica fa contenti tutti. Gli azionisti di entrambe le società incassano i guadagni in Borsa, rispettivamente pari al 12% e all’8% (riferiti alla chiusura del 16 gennaio 2016). Inoltre, al momento dell’annuncio dell’accordo i prezzi dei due titoli erano in linea con le valutazioni di Morningstar.  Questo significa che la fusione non andrà a diluire il valore delle azioni da entrambe le parti.

Nasce il colosso dell'occhiale
I vantaggi saranno numerosi anche per il nuovo gruppo italo-francese che nascerà dall’operazione. Esso, infatti, avrà un alto grado di integrazione verticale, dalla produzione (Essilor fabbrica lenti e Luxottica montature) alla distribuzione, con la società italiana che possiede la più grande catena di vendita al mondo, e godrà di una forte posizione di vantaggio all’interno del settore dell’occhialeria (Economic moat), frutto dei punti di forza di Essilor (che può contare su economie di scala elevate) e di Luxottica (che invece ha un portafoglio marchi di grande valore).   

La fusione tra Luxottica ed Essilor creerà dunque un leader mondiale dell'occhialeria (con una quota di mercato del 15%) che, stando ai risultati pubblicati nel 2015, potrà vantare un giro d’affari di 15 miliardi di euro, un EBITDA di 3,5 miliardi un rapporto debito/Ebitda pari a 0,9. Inoltre, i vantaggi dall’integrazione delle due società si tradurranno nello sviluppo di nuovi mercati e nella realizzazione di forti sinergie sia nella ricerca e sviluppo dei prodotti che nell’approvvigionamento delle forniture.

Cosa cambia nel management
L’accordo, che dovrebbe perfezionarsi entro la seconda metà del 2017, prevede che Delfin (l’azionista di maggioranza di Luxottica che rappresenta il fondatore della società italiana Leonardo Del Vecchio) cederà a Essilor l’intera partecipazione detenuta in Luxottica (62%) in cambio di azioni della nuova società sulla base del rapporto di cambio di 0,461 azioni Essilor per un’azione Luxottica. Delfin Group deterrà una quota compresa tra il 31% e il 38% dell'entità combinata, mentre i diritti di voto saranno limitati al 31%. Leonardo Del Vecchio sarà l'amministratore delegato e presidente esecutivo del gruppo risultante dalla fusione, mentre Hubert Sagnieres (attuale CEO e presidente di Essilor) assumerà i ruoli vice CEO e vice presidente.

Nonostante vi sia una limitata sovrapposizione di prodotti delle due aziende, non è da escludere il fatto che l’Antitrust dia parere negativo sull’operazione a causa di un eccessivo potere contrattuale nei confronti delle aziende che operano all’ingrosso. Essilor ha una quota di mercato del 25%, significativamente superiore rispetto a quella dei suoi immediati inseguitori, mentre Luxottica è quattro volte più grande rispetto ai suoi concorrenti. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Jelena Sokolova  Equity Analyst

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