Gli Exchange traded fund, strumenti una volta quasi esclusivamente riservati all’investimento azionario, sono ormai divenuti una valida alternativa anche per chi punta al reddito fisso, grazie alla loro semplicità di utilizzo. L’offerta di fondi passivi obbligazionari quotati si è notevolmente ampliata negli ultimi anni e, in un contesto di tassi a zero (o anche negativi), i costi contenuti dei replicanti possono fare la differenza.
Non sorprende, quindi, che la crescita di questo tipo di fondi sia stata esponenziale: secondo i dati Morningstar, le masse gestite a fine 2016 dagli europei Etf a reddito fisso (131,4 miliardi di euro) sono quasi otto volte quelle di fine 2008. L’anno scorso, inoltre, i fondi passivi quotati obbligazionari hanno raccolto 20,6 miliardi di euro in Europa.
Se prendiamo in considerazione invece i soli replicanti esposti alle obbligazioni globali, la raccolta del 2016 ammonta a 712 milioni di euro, di cui la metà imputabile alla categoria dei global high yield bond, a riprova di come la ricerca di rendimento sia stato un tema chiave dell’anno passato.
Gli investitori italiani interessati a esporsi a un paniere di obbligazioni globali tramite un replicante possono contare su un buon ventaglio di scelte disponibili: sul segmento ETFPlus di Borsa Italiana, infatti, sono quotati ad oggi 13 Exchange traded fund che tracciano indici a reddito fisso composti da bond internazionali, spaziando in ben sette diverse categorie Morningstar.
Attenzione, però, la tabella sottostante mostra un gruppo molto eterogeneo di strumenti: un’obbligazione ad alto rendimento (high yield) presenta delle caratteristiche e un profilo rischio/rendimento molto diverso da una indicizzata all’inflazione o da un bond convertibile.
Tra gli Etf quotati a Milano, per il momento, non ce ne sono coperti dalla ricerca qualitativa di Morningstar. L’unico replicante obbligazionario globale coperto è l’iShares Global Govt Bond UCITS ETF USD (Dist) (EUR), disponibile, tra le altre, sulla piazza di Londra e su quella di Francoforte e registrato per la vendita in Italia.
Questo fondo usa la replica fisica ottimizzata per tracciare il Citigroup Group-of-Seven (G7) Index, il quale aggrega la performance dei Titoli di Stato delle sette nazioni sviluppate con la ricchezza netta più grande al mondo: Stati Uniti, Giappone, Francia, Regno Unito, Canada e Italia. In pratica, l’Etf acquista un insieme di titoli scelti in modo da creare un portafoglio sufficientemente simile a quello del benchmark ma con un numero di componenti inferiore, in modo da ottimizzare i costi di transazione. Solo le emissioni in valuta locale e con una durata residua minima di un anno sono ammesse nel benchmark, che viene ribilanciato mensilmente. Il valore dell’indice, espresso in dollari, viene calcolato giornalmente dai trader di Citigroup. iShares può effettuare il prestito titoli per un importo fino al 100% del valore patrimoniale netto (Nav) del fondo. L’Etf ha prestato in media il 7,6% del portafoglio tra giugno 2015 e giugno 2016, generando lo 0,01% di ricavi netti. Le commissioni annue ammontano a 20 punti base, in linea con la media di categoria. Il team di analisti di Morningstar assegna a questo replicante un Analyst Rating pari a Bronze.
Sotto sono invece elencati tutti gli Etf obbligazionari globali quotati su Borsa Italiana divisi per categorie Morningstar (cliccare sopra per visualizzarli).
Obbligazionari Globali EUR-Hedged
Obbligazionari Corporate Globali
Obbligazionari High Yield Globali
Obbligazionari Inflation-Linked Globali
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