L’Europa è piena di ostacoli per gli investitori. Per essere sicuri di saltarli agevolmente, conviene puntare sulla qualità. “Le valutazioni continuano a crescere e lo scenario macroeconomico è difficile da interpretare”, spiega Dan Kemp, responsabile investimenti Emea di Morningstar investment management. “La situazione, che abbiamo visto nel 2016, continuerà anche quest’anno”. Il riferimento è agli scenari che potrebbero aprire le elezioni in Francia nel primo semestre dell’anno e quelle in Germania nella seconda metà dell’anno alla luce di Brexit, della vittoria del no al referendum in Italia e dell’elezione a sorpresa di Donald Trump alla presidenza degli Usa. “Tutti eventi che ci hanno insegnato come gli elettori siano pronti a esprimere la loro delusione attraverso il voto”, dice Kemp. “Dal punto di vista degli investitori, il consiglio è quello di puntare sempre sulla qualità e sulle prospettive di lungo termine. Alla fine, quello che conta sono le valutazioni. E momenti di incertezza, anche politica, possono creare delle opportunità di investimento”.
In questo quadro, le categorie dedicate ai fondi specializzati sul Vecchio continente nell’ultimo mese si sono comportate tutto sommato bene (Large cap blend: +1,35%. Large cap growth: +1,80%, Large cap value: +1,50%. Small cap: +3,1%. Tutti i dati sono in euro). L’indice Morningstar dedicato all’Europa in un mese ha guadagnato l’1,76%.
Grafico Morningstar Europe
Le mid cap corrono di più
La categoria che spicca, tuttavia, è quella riservata ai fondi specializzati sulle mid cap della regione che, in quattro settimane (fino al 27 gennaio e calcolato in euro) ha segnato +3,4%. In questo universo si è fatto notare Comgest Growth Mid-Caps Europe EUR Acc (+4,42%, Analyst rating Bronze, 5 stelle). “La filosofia di investimento è orientata verso le azioni di qualità del segmento growth ed è simile a quella usata per altri prodotti Comgest dedicati al Vecchio continente”, spiega Mathieu Caquineau, fund analyst di Morningstar in un report di dicembre 2016. “In questo caso il gestore identifica le società con una capitalizzazione di mercato inferiore ai 10 miliardi di euro”. Il passo successivo è quello di cercare società con le finanze in ordine, che mostrino la crescita dell’utile per azione, margini di profitto al di sopra della media e la redditività (espressa dal Roe) in crescita. “Molti titoli ciclici, comprese le banche, sono esclusi dalla selezione. La strategia è molto concentrata sul lungo termine” dice l’analista. “Gli asset restano in portafoglio dai tre ai cinque anni e a volte di più. Il portafoglio è molto concentrato (25-30 titoli) con forti scommesse a livello regionale e settoriale e un posizionamento spesso contrarian”.
Il giudizio Bronze tocca anche ad AXA Worls funds Framington Europe Small Cap E-C EUR (+2,5%, 4 stelle). “Il portafoglio è investito in azioni con una capitalizzazione compresa fra i 400 milioni e i cinque miliardi di euro, ma un 25% degli asset può superare il tetto massimo”, scrive Caquineau in un report di novembre 2016. “Il gestore filtra l’universo degli investimenti utilizzando criteri di liquidità (basati sugli scambi giornalieri) mischiati con elementi finanziari (livello del debito, margini operativi, eccetera)”. Le 150-170 società identificate sono controllate per verificare che siano in grado di sostenere livelli di crescita e margini operativi al di sopra delle attese di mercato. Ogni azienda è catalogata in base al tipo di crescita: duratura, esterna, di ritorno, modello di business e leader di mercato. “Il centinaio di titoli che supera questa selezione passa attraverso l’analisi fondamentale che spesso include visite alle società”, dice l’analista. Ogni membro del team di gestione dà l’ok alle idee di investimento e ai target price utilizzando un modello di stime sugli utili normalizzato. Il portafoglio che ne risulta è composto da 50-70 titoli, ognuno dei quali ha un peso massimo del 5%. L’esposizione settoriale è confrontata con l’indice Stoxx Europe Small 200”.
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