Il real estate si conferma serbatoio di occasioni di investimento. In base alle valutazioni degli analisti di Morningstar, il valore medio del rapporto Prezzo/Fair value dei titoli del comparto si mantiene tra i più bassi, attorno a quota 0,95, e resta alta la quota di azioni con rating pari a quattro e cinque stelle.
Tra i gruppi immobiliari scambiati a prezzi convenienti e che vantano una posizione di vantaggio all’interno del settore (Economic moat) troviamo le statunitensi CBRE Group (CBG) e Simon Property Group.
P/FV nel settore real estate
Real estate al top
CBG opera nel segmento dei servizi per la clientela business (leasing, valutazione e ricerca di immobili, consulenza e investimenti nel real estate). Negli anni l’azienda è riuscita a costruirsi un’ottima reputazione, grazie alla qualità della sua offerta e alla capacità di soddisfare le esigenze di società operanti sui mercati globali. Questo le permette di esercitare un grosso potere contrattuale nei confronti dei clienti che le frutta margini di profitto superiori alla media.
“Il settore immobiliare è fortemente ciclico, ma grazie ad un’elevata diversificazione geografica CBRE Group riesce a superare le fasi di congiuntura sfavorevoli meglio dei competitor. Recentemente abbiamo ridotto il fair value del titolo a 37 dollari (report pubblicato in data 27 ottobre 2016) a causa del peggioramento delle prospettive macro nel breve periodo, ma il processo di urbanizzazione nei paesi emergenti gioca a favore del gruppo statunitense garantendogli ampi margini di crescita nel lungo termine”, dice Edward Mui, analista azionari di Morningstar.
Simon Property Group (SPG) è una società immobiliare specializzata nel segmento degli outlet e dei megastore (mall). Nonostante l’e-commerce stia cambiando le abitudini dei consumatori, SPG non sembra soffrire il calo dell’affluenza nei negozi e continua a macinare ottimi risultati di bilancio, come dimostrato dai conti del terzo trimestre 2016 che hanno evidenziato la crescita del 6,3% degli utili.
L’azienda è proprietaria di asset di grande qualità. Tali immobili sono ubicati nelle migliori location dello shopping e per questo estremamente appetibili alle società del retail, come testimonia l’elevato tasso di occupazione dei suoi immobili (sopra il 96%). Gli analisti hanno recentemente alzato il fair value del titolo da 206 a 213 dollari (report pubblicato in data 16 settembre 2016), in seguito alla revisione delle previsioni per i prossimi cinque anni che ora indicano una crescita del fatturato a un tasso medio del 5% e un margine operativo in aumento di circa 100 punti base. Ora le azioni SPG sono scambiate a un tasso di sconto attorno al 15%.
Opportunità anche nel manifatturiero
Anche nel comparto manifatturiero, le cui valutazioni di mercato sono al momento tra le più alte, ci sono alcune buone occasioni di investimento. E Bureau Veritas (BVI) è una di queste.
P/FV nel settore beni industriali
L’azienda francese opera nell’industria del business services, una delle più costose all’interno del settore beni industriali con un rapporto Prezzo/Fair value medio di 1,08, ed è attiva nel mercato TIC (test, ispezioni e certificazioni per le società del settore alimentare, energetico, chimico e delle costruzioni).
Il business è in forte espansione, a causa dell’intensificarsi della regolamentazione in tema di sicurezza sul lavoro e alimentare e della crescente complessità dei prodotti (specie quelli tecnologici) e BVI è tra i quattro player ad essere in grado di operare a livello globale. “Ci aspettiamo, quindi, che il fatturato del gruppo transalpino salga a un tasso medio del 4% nei prossimi cinque anni e stimiamo un fair value pari a 21 euro”, dice Michael Field. “Bureau Veritas fa leva su un marchio di assoluto valore per esercitare un forte potere contrattuale nei confronti dei clienti. Questo, unito alle elevate economie di scala, garantiscono all’azienda margini di profitto superiori alla media”.
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