L’auto conviene seguirla con l’auto. O con chi ne ha molte. E’ vero che le quattroruote sono presenti anche in indici generali come l’Msci World e l’Msci Europe. Il problema è che, insieme ai produttori di componentistica, rappresentano circa il 3% dei due panieri. Quale utilizzo, invece, si può fare dei benchmark dedicati? “Questo tipo di indici sono uno strumento prezioso per gli analisti e gli investitori quando vogliono capire lo stato di salute di specifici comparti del mercato e di determinati segmenti del portafoglio”, spiega Ben Johnson, responsabile della ricerca di Morningstar.
Questi settori (e i relativi indici), tuttavia, vanno trattati con un po’ di attenzione. “A causa della forte concentrazione, gli strumenti che replicano questi benchmark vanno usati in maniera tattica come investimento satellite all’interno di un portafoglio ben diversificato”, dice Johnson. “In questo caso sono un buon punto di riferimento per chi vuole aver esposizione alla fase del ciclo dell’economia caratterizzato da alti tassi di occupazione, fiducia dei consumatori e crescita dei salari”.
Morningstar non ha un indice dedicato al segmento auto. Il settore, tuttavia, è presente, con un peso del 20% circa nel paniere dei beni di consumo discrezionali. Quest’ultimo, tuttavia, va trattato con cautela. “Tutte le aziende che fanno parte di questo insieme tendono a fare meglio del mercato nel suo complesso nelle fasi iniziali del ciclo economico e a sottoperformare nella parte finale”, dice Johnson.
Indice Morningstar Discretionary: 1 anno
Dati aggiornati al 2o febbraio 2016
Fonte: Morningstar Direct
All’interno della categoria Morningstar che raccoglie gli strumenti dedicati ai beni di consumo, un prodotto costruito su un indice auto è l’Etf Lyxor Stoxx Europe 600 Automobiles & Parts UCITS ETF (rating 2 stelle, quotato in Borsa italiana). L’indice sottostante misura le performance dei maggiori costruttori e produttori di componenti selezionati fra 18 paesi della regione e, da inizio anno, ha guadagnato il 2,25%.
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