Il valore, a volte, si nasconde dove uno meno se lo aspetta. Tecnologia e materie prime presentano valutazioni di mercato tra le più alte, ma anche qui non mancano le occasioni di investimento. Negli ultimi 12 mesi i due comparti hanno guadagnato in Borsa oltre il 30% e ora sono scambiati a un rapporto Prezzo/Fair value, rispettivamente, di 1,06 e 1,18. Nonostante questo, però, è ancora possibile trovare titoli di qualità scambiati a prezzi convenienti.
Software per le assicurazioni
All’interno del settore high-tech Guidewire (GWRE) è riuscita a costruirsi una posizione di vantaggio grazie alla stretta relazione con la clientela. Il gruppo americano produce software che aiutano le compagnie assicurative nella gestione dei reclami e dell’intero ciclo di vita delle polizze e questo le garantisce un forte potere contrattuale. “Gli studi di mercato mostrano che le società finanziarie aumenteranno i loro investimenti per migliorare l’efficienza operativa. Questo si tradurrà in un incremento della spesa in applicativi gestionali dagli attuali otto miliardi di dollari a 11 miliardi nel 2020”, dice Rodney Nelson analista azionario di Morningstar.
“Guidewire ha diversi canali di crescita: non solo attraverso l’acquisizione di nuovi clienti, ma anche per mezzo dell’upselling di nuovi prodotti e servizi alle aziende con le quali è già in rapporti commerciali. Nei prossimi anni prevediamo un progresso medio dei ricavi del 16% e un miglioramento del margine operativo dall’attuale 4% al 15% nel 2021”. In base a queste aspettative la stima del fair value è pari a 67 dollari per azione (report pubblicato in data 3 marzo 2017), che vale a GWRE un Rating Morningstar di quattro stelle.
Rapporto Prezzo/Fair value settore tecnologia
Minerari di valore
Tra i minerari brilla il titolo Compass Minerals International, scambiato ora a un tasso di sconto del 20% rispetto al fair value (pari a 91 dollari per azione, report pubblicato in data 9 febbraio 2017).
Il gruppo statunitense è proprietario della miniera di sale più grande del mondo (nello stato canadese dell’Ontario) e gode di un agevole accesso portuale che le permette di trasportare la sua merce a costi molto efficienti. Compass ricava l’80% del suo fatturato dalla vendita di sale alle varie amministrazioni locali per sbrinare le strade. Il resto arriva dalla produzione di solfato di potassio, utilizzato nell’agricoltura come fertilizzante. Il mercato del sale ha il vantaggio, a differenza delle altre commodity, di godere di una forte stabilità del prezzo in quanto non risente dell’andamento del ciclo economico. L’unico elemento di incertezza, in questo caso, è legato ai volumi di vendita, che dipendono dalle variabili condizioni climatiche.
Compass Mineral gode di una posizione di vantaggio anche nel secondo segmento in cui è attiva, in quanto, grazie al favorevole posizionamento del suo centro estrattivo, riesce a produrre solfato a costi più bassi rispetto ai competitor. A questo, poi, si aggiunge la struttura oligopolistica di questo mercato che permette ai pochi operatori di mantenere un maggior potere contrattuale nei confronti dei clienti e quindi di vendere con margini di profitto discretamente alti.
Grazie a un quarto trimestre molto positivo, nel quale le forti nevicate nel Nord America hanno fatto schizzare la domanda di sale, l’azienda è riuscita a chiudere il 2016 registrando una crescita del fatturato del 3,6%. Nei prossimi cinque anni gli analisti si aspettano un progresso medio dei ricavi del 12% e un miglioramento del margine Ebit dall’attuale 15% al 20% nel 2021.
Rapporto Prezzo/Fair value settore materie prime
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