E’ l’ora di abbandonare i consumer? Negli ultimi sei mesi l’indice Msci che cattura l’andamento delle società attive nel settore beni di consumo ciclici di tutto il mondo ha guadagnato oltre il 10% facendo lievitare le valutazioni di Borsa. Ora il rapporto Prezzo/Fair value medio del comparto è pari a uno, ma nonostante questo è possibile acquistare titoli di qualità a tassi di sconto interessanti.
Under Armour vince grazie al brand
Uno di questi è Under Armour, società americana che produce e distribuisce abbigliamento tecnico per lo sport. Il titolo è una delle cosiddette growth story, dal 2013 al 2015 ha quintuplicato il suo valore. Poi il mercato ha iniziato a essere scettico sulle sue capacità di crescita e sulla sua profittabilità. Da inizio anno le azioni hanno perso oltre il 30% della loro capitalizzazione di Borsa e ora sono scontate del 30% rispetto al fair value che è pari a 28 dollari per azione (report pubblicato in data uno febbraio 2017).
Under Armour è un marchio di valore per il quale i consumatori sono disposti a pagare un premium price e questo garantisce all’azienda margini di profitto superiori alla media. Negli ultimi anni il gruppo ha investito molto nella sponsorizzazione di atleti di successo in diversi sport e questo ha contribuito a rafforzare l’immagine del brand.
“Il management ha sensibilmente ridotto le stime su ricavi e margini di profitto per il 2017 e questo ha guidato il recente sell-off del titolo, ma crediamo che ci siano buone ragioni per essere fiduciosi sulle prospettive di crescita dell’azienda nel medio periodo. Grazie alla forte espansione sui mercati internazionali e a una strategia di marketing innovativa, Under Armour promette di aumentare il fatturato a un ritmo medio del 15% nei prossimi cinque anni e di raggiungere un margine Ebit dell’11%”, dice R.J. Hottovy analista azionario di Morningstar.
William-Sonoma è un leader di nicchia
Williams-Sonoma ha ceduto il 15% circa negli ultimi tre mesi e ora è scambiata a un tasso di sconto del 35% rispetto al fair value che è pari a 73 dollari per azione (report pubblicato in data 20 novembre 2017). Il gruppo americano si è ritagliato una solida nicchia nel frammentato settore dell’arredamento per la casa (un segmento da 104 miliardi di dollari) grazie alla forza del suo marchio e alla capacità di fidelizzare la sua clientela. “Crediamo che il suo forte posizionamento in segmenti che da altri operatori vengono poco considerati (come, ad esempio, le camerette per i bambini) gli permetteranno di sovraperformare i competitor e di guadagnare ulteriori quote di mercato”, dice Jaime M. Katz analista di Morningstar.
“L’azienda ha margini di profitto elevati, anche grazie al fatto che ricava dal canale dell’e-commerce oltre il 50% e del suo fatturato. Siamo fiduciosi sul fatto che possa ulteriormente allargarli nei prossimi anni in seguito al processo di espansione sui mercati globali. Questo, infatti, promette di aumentare le economie di scala e di realizzare un vantaggio di costo nelle forniture delle materie prime”. Nonostante il difficile contesto in cui versa il settore immobiliare, le previsioni per i prossimi cinque anni indicano un progresso medio dei ricavi del 5,3% e un’espansione del margine Ebit all’11% nel 2020.
Valutazioni troppo alte per Tesla e Weight Watcher
Tra i titoli a fine corsa, invece, ci sono Weight Watcher International (WTW) e Tesla. Il primo ha guadagnato il 54% negli ultimi tre mesi e ora è scambiato in linea con il fair value che è pari a 16 dollari (report pubblicato in data tre marzo 2017). WTW, società americana che offre piani di dimagrimento personalizzati, ha attraversato un periodo molto difficile negli ultimi anni. Il suo prezzo di mercato si è ridotto a un sesto rispetto ai massimi raggiunti nel 2012 (quando aveva superato quota 60 dollari) a causa del costante calo delle vendite e dei margini di profitto.
“L’azienda ha patito la concorrenza crescente e la sua incapacità nel differenziare l’offerta da quella dei competitor, ma la nuova strategia di operare attraverso una molteplicità di canali (in persona, on line e su mobile) e di aver inserito nel consiglio di amministrazione un personaggio famoso e di grande credibilità per il pubblico come la conduttrice americana Oprah Winfrey potrebbe far aumentare la sua quota di mercato”, dice Hottovy.
Tesla ha guadagnato oltre il 20% negli ultimi tre mesi in scia ai dati del terzo trimestre e ora è scambiata a prezzi di circa il 40% più alti rispetto al fair value che è pari a 176 dollari (report pubblicato in data 23 febbraio 2017). I listini hanno reagito con entusiasmo ai risultati che hanno evidenziato una crescita delle vendite del 145% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+81% se confrontate con quelle del secondo periodo) e la realizzazione di un risultato netto positivo per la seconda volta nella sua storia.
“L’aumento dei volumi di produzione è una variabile molto importante per la profittabilità futura del gruppo, ma a nostro avviso le aspettative del mercato sono troppo ottimistiche”, dice David Whiston. “Tesla ha le infrastrutture necessarie per diventare il leader nell’industria delle autovetture elettriche, ma crediamo che l’azienda sia costretta ad aspettare ancora un altro decennio prima che questo diventi un mercato di massa che le permetta di realizzare margini di profitto elevati e in maniera costante nel tempo”, conclude Whiston.
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