Le urne francesi possono far tremare i mercati? Il potenziale esiste anche se gli operatori, dopo l’inattesa tenuta dei listini seguita al referendum su Brexit e alle elezioni americane, preferiscono ormai ragionare a voto concluso. Nel caso transalpino se ne parla il 23 aprile e, se ci fosse il ballottaggio, il 7 maggio. I motivi di inquietudine, almeno per gli operatori, comunque non mancano. Il candidato indipendente, Emmanuel Macron, e la leader dell’estrema destra, Marine Le Pen, corrono testa a testa. Le politiche pro-mercato e favorevoli all’Europa unita del primo sono radicalmente diverse da quelle della sua concorrente che ha promesso, in caso di vittoria, di portare la Francia fuori dalla Ue. L’outsider è il candidato di sinistra Jean-Luc Melenchon. Nel frattempo l’indice Morningstar France da inizio anno ha fatto segnare un +5,4% che si va ad aggiungere al +7,3% registrato nel 2016.
Indice Morningstar France: da inizio anno
Dati in euro aggiornati al 4 aprile 2017
Fonte: Morningstar Direct
“Gli investitori preferirebbero una vittoria di Macron rispetto a quella di Le Pen o quella, che sarebbe una sorpresa, di Melenchon”, spiega Mark Preskett, Portfolio manager di Morningstar Investment Management (MIM). “Nel frattempo alcuni fondi di investimento dedicati all’Europa stanno riducendo le posizioni sugli asset francesi”.
Fra gli strumenti coperti dalla ricerca Morningstar venduti in Italia dedicati al Vecchio continente (categoria Azionari Europa large cap blend) che hanno una scarsa esposizione all’equity transalpino c’è M&G Pan European Select Euro B Acc, (Analyst rating Bronze). “Essenzialmente il fondo si concentra nella ricerca di aziende che abbiano un vantaggio competitivo sostenibile che le porti ad avere il controllo dei prezzi dei prodotti che vendono e a ottenere alti guadagni”, spiega Samuel Meakin, fund analyst di Morningstar. “Nel corso del tempo il gestore ha costruito una watchlist di 300 nomi che vorrebbe acquistare quando le valutazioni saranno interessanti. Il portafoglio non è legato alla compisizione del benchmark e può avere forti differenze rispetto ai pesi geografici e settoriali dell’indice e dei concorrenti. A fine dicembre 2016 il fondo sovrappesava i beni di consumo discrezionali e la tecnologia e sottopesava i finanziari. A livello geografico, la Francia era il sottopeso maggiore, mentre la Germania rappresentava il sovrappeso più evidente.
Chi sta sottopesando la Francia rispetto al benchmark e alla categoria (in base ai dati di fine febbraio 2017) è anche BGF European Focus C2 (rating 3 stelle, Analyst rating Silver). “Il manager ha un approccio flessibile all’investimento e cerca società che abbiano un potenziale di guadagno nel medio e lungo termine o che siano in fase di ristrutturazione”, spiega Muna Abu-Habsa, fund analyst di Morningstar. “Tuttavia viene fatta un’analisi del rischio complessivo nella quale vengono prese in considerazione la situazione macroeconomica e del mercato azionario”.
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