Finora abbiamo avuto un assaggio della reazione dei mercati alla presidenza di Donald Trump, ma nessuno può dire cosa accadrà in futuro. I settori ciclici, in particolare i titoli finanziari, sono stati i preferiti tra novembre 2016 e gennaio 2017, tuttavia ci sono molte incertezze sui trend futuri, per le molte questioni aperte, dai trattati commerciali internazionali, all’immigrazione, alla deregulation, alla riforma fiscale e alle spese per la difesa. Quante promesse elettorali si trasformeranno in realtà è difficile dirlo: la bocciatura della legge per mandare in soffitta l’Obamacare è una prova del fatto che la strada appare in salita.
Strategia e tattica
Come si sono comportati i migliori fondi, ossia quelli con Morningstar Analyst rating pari a Bronze, Silver o Gold, di fronte alle incognite dell’amministrazione Trump? L’analisi svolta sugli Azionari Usa disponibili in Europa rivela una tendenza a cogliere le opportunità che si sono presentate a Wall Street, senza mai perdere di vista l’orizzonte di medio-lungo periodo.
Ad esempio, Robeco BS US large cap equities (rating Silver al 7 marzo 2017, analista Natalia Wolfstetter), ha tratto vantaggio dal rally dei titoli value a fine 2016, sovrappesando energia, materiali di base e servizi finanziari. Il team di investimento è convinto che i settori ciclici possano beneficiare della presidenza Trump se si realizzeranno i suoi piani sulle infrastrutture e la deregulation, ma non nasconde la sua preoccupazione sulle capacità dell’inquilino della Casa Bianca di passare dalle parole ai fatti e su un rafforzamento del dollaro, che danneggerebbe le multinazionali.
Il Trump rally ha raffreddato gli entusiasmi di molti gestori, tra cui Evan Bauman e Richard Freeman di Legg Mason ClearBridge US Aggressive Growth (rating Silver al 28 ottobre 2016, analista Lena Tsymbaluk). I due fund manager hanno uno strutturale sovrappeso degli energetici da dieci anni, per cui il miglioramento dei fondamentali del settore potrebbe supportare le performance del fondo nel breve. Il comparto ha un’esposizione significativa anche all’industria della salute, in particolare al biotech.
Niente panico
Non tutti hanno paura di Trump. Ad esempio, Larry Puglia, gestore di T. Rowe Price US Blue Chip equity (rating Silver al 7 luglio 2016, analista Mathieu Caquineau) non pensa che i giganti della tecnologia, come Alphabet, Amazon o Facebook, possano essere danneggiati in modo significativo dai provvedimenti sul commercio e l’immigrazione di Trump. Il manager, tuttavia, non sottovaluta i rischi di una possibile contrazione dei fatturati delle multinazionali se il dollaro continuerà a rafforzarsi e gli scambi con il resto del mondo diventeranno più difficili. Per questo preferisce concentrarsi sulle aziende growth che non sono sensibili alle diverse fasi del ciclo economico.
Rumor pericolosi
I rumor e i movimenti di breve non interessano neppure Angel Agudo, gestore di Fidelity America (rating Bronze al 20 maggio 2016, analista Lena Tsymbaluk), il quale invita a rimanere concentrati sui fondamentali, anziché provare ad indovinare cosa farà il presidente degli Stati Uniti e come reagirà il mercato.
Per gli investitori in fondi vale la stessa regola: “Meglio mantenere il focus su quello che si può controllare”, dice Mathieu Caquineau, senior analyst di Morningstar. “Questo significa selezionare manager di grande esperienza, con processi di investimento solidi e, ancor più importante, escludere i prodotti troppo costosi”.
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