E’ ancora tempo di guadagni per i listini del Vecchio continente. Nel mese di aprile tutti i segmenti della Morningstar Style Box hanno riportato rendimenti positivi. A fare la parte del leone sono stati i titoli growth che hanno sovraperformato i value in tutte le fasce di capitalizzazione. Nel caso delle azioni large-cap il divario è stato di 310 punti base, minore quello relativo alle stock di media (2,8% vs 5,8%) e bassa capitalizzazione (2,5% vs 4,5%).
Value sempre più distanti dai growth
Questo dato rafforza un trend che dura da inizio anno e che ha portato il gap tra value e growth a superare i 900 punti base (per le stock large e mid-cap). Le società che nell’ultimo mese hanno maggiormente contribuito a questo risultato sono state quelle del settore beni di consumo ciclici come LVMH Moet Hennessy Louis Vuitton, Inditex o Kering che hanno registrato rialzi rispettivamente dell'11,3%, dell'8,6% e del 17,4% (in euro).
A frenare la corsa del segmento value è stato anche il cattivo andamento delle grandi società di telecomunicazioni come Vodafone e Telefonica, che hanno perso rispettivamente il 2,8% e il 3,1%. Il comparto è stato uno dei peggiori nel mese di aprile, durante il quale ha accusato una perdita dell’1%. E’ anche quello scambiato ai prezzi più bassi (con un rapporto Prezzo/Fair value pari a 0,83) e presenta diverse aziende come Vodafone, Telefonica SA, Orange, Millicom International Cellular, SFR e BT Group che hanno un Morningstar Rating di quattro stelle (nessuna ottiene cinque stelle).
Gli industriali al top nelle performance
I grafici ci dicono anche che il fanalino di coda è stato il settore energetico, che ha sofferto la continua caduta del prezzo del petrolio prodotta dalle previsione di un prossimo aumento della produzione negli Stati Uniti. Il passivo registrato ad aprile, pari all'1,5%, è stato prodotto dalle negative performance di titoli ad alta capitalizzazione come Royal Dutch Shell (-4,5%), Eni (-4,4%), BP (-1,7%) e Total (-0.5%). Inoltre, il comparto energy è stato anche l'unico a segnare da inizio anno una perdita (quasi il 4%) e questo ha contribuito a tenere il rapporto P/FV sotto la parità (0,98).
Dall’altra parte, invece, quello manifatturiero ha realizzato il rendimento più alto ad aprile (+5,5%), grazie anche ai guadagni di Volvo, Airbus, Vinci e ABB (rispettivamente paria al 10,9%, 6,0%, 7,1% e 5,9%) e, insieme all’high tech, condivide la posizione di best performer da inizio anno (+15,7%). Il trend positivo in Borsa ha alzato le sue quotazioni di mercato e questo ha fatto lievitare il rapporto P/FV a 1,11 (dietro solo a tecnologia e materie prime, rispettivamente pari a 1,21 a 1,30).
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