I mercati emergenti rallentano mentre i fondi dedicati a questa asset class tentano di non perdere il ritmo. L’indice Morningstar dedicato ai paesi in via di sviluppo nell’ultimo mese (fino al 9 maggio e calcolato in euro) ha perso lo 0,17%, portando a +11% l’andamento dai primi di gennaio.
Nelle ultime quattro settimane, intanto, la categoria Morningstar che raccoglie i fondi dedicati all’azionario dei paesi in via di sviluppo a livello globale ha guadagnato lo 0,67%, portando a +11,56% la performance da inizio anno.
Indice Morningstar Emergenti da inizio anno
Dati in euro aggiornati al 9 maggio 2017
Fonte: Morningstar Direct
“Gli investitori da una parte cercano di muoversi con cautela e dall’altra tentano di non perdere le opportunità”, spiega Gregg Wolper, analista di Morningstar. “La prudenza è dettata dai rialzi dei tassi in Usa e dalle incertezze politiche che riguardano soprattutto il Vecchio continente. Non è possibile però non notare che alcune zone dell’universo emergente stanno facendo vedere storie interessanti che sarebbe un peccato non cavalcare. L’India e il Messico, ad esempio, mandano segnali di recupero dopo una fase di debolezza, mentre il Brasile continua spedito sulla strada della ripresa. In questo senso si comportano meglio gli strumenti dove il gestore ha una certa libertà di manovra rispetto al benchmark”.
Un Bronzo che brilla
Fra i fondi con Analyst rating venduti in Italia uno di quelli che si è fatto notare nell’ultimo mese (+2,6%) è T. Rowe Price Emerging Markets Equity Ad USD (Morningstar rating 4 stelle, Analyst rating Bronze, +19,3% da inizio anno). Il gestore, Gonzalo Pangaro, cerca i leader di ogni settore che hanno forti prospettive di crescita. “Pone, però, grande attenzione alle valutazioni”, spiega Mathieu Caquineau, fund analyst di Morningstar in un report di novembre 2016. “Inoltre si concentra sui titoli a maggiore capitalizzazione. Tuttavia, cerca di controllare le posizioni in portafoglio, anche perché il fondo, a causa di alcune presenze troppo pesanti, ha sofferto più di altri durante la crisi dei mercati del 2007-2009. Viene posta attenzione anche ai rischi macro”.
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