I consumer americani ringraziano Trump e incassano l’upgrade del Morningstar rating. La nuova amministrazione ha promesso il taglio delle aliquote fiscali a carico delle società di capitali e questo ha modificato le ipotesi alla base dei modelli di stima degli analisti producendo una revisione al rialzo del fair value per molte aziende del settore. Le valutazioni di Nordstrom (JWN) e TJX Companies sono salite rispettivamente a 53 dollari (da 48, report aggiornato il 12 maggio 2017) e 86 dollari (da 78, report aggiornato il 16 maggio) producendo, complice anche il negativo andamento in Borsa, la promozione a “buy” (rating quattro stelle).
Nordstrom sfrutta i marchi
JWN e TJX sono accomunate, oltre che dai benefici fiscali futuri, anche dai driver di crescita di lungo periodo. In entrambi i casi, infatti, il fatturato sarà spinto dalla progressiva ripresa dei consumi delle famiglie americane, forti di un’economia in ripresa e di un quadro occupazionale più incoraggiante, e dal piano di espansione oltre i confini nazionali.
Nordstrom è una delle catene di grandi magazzini più importante negli Usa. Grazie ad un’offerta altamente diversificata (dall’abbigliamento, agli accessori, all’arredamento per la casa), a marchi di valore e agli elevati investimenti nella sua piattaforma di e-commerce è riuscita a garantirsi una posizione di vantaggio all’interno del settore (Economic moat).
“Nonostante i retailer tradizionali stiano soffrendo la crescente importanza del segmento on line, l’azienda americana dovrebbe continuare a registrare un progresso dei ricavi del 4% nei prossimi cinque anni, al quale si accompagnerà un lieve miglioramento dei margini di profitto”, dice Bridget Weishaar analista azionaria di Morningstar.
TJX può contare su un vantaggio di costo
“TJX Companies, invece, riesce a mantenere margini di profitto superiori alla media grazie a un modello di business che gli permette di mantenere un vantaggio di costo rispetto ai competitor. Il gruppo americano è proprietario di una delle più grandi catene di negozi off-price (vendono abiti delle migliori marche ma di stagioni passate o difettosi a prezzi molto scontati) e questo gli dà un forte potere contrattuale nei confronti dei suoi fornitori, i quali sono costretti a liberarsi delle rimanenze in magazzino”, aggiunge Weishaar.
“L’azienda sta investendo per espandere la propria presenza oltre i confini nazionali e questo sarà sicuramente il principale driver di crescita nei prossimi cinque anni, nei quali prevediamo un progresso dei ricavi a un tasso medio del 7%”.
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