Tutti parlano di Tesla. Ma, dicono gli analisti di Morningstar, nel comparto auto c’è molto di più. Certo il titolo del gruppo americano specializzato in modelli a propulsione elettrica da inizio anno ha guadagnato il 48%, anche grazie ai 25mila veicoli venduti nel primo trimestre (un record per la società). “Le azioni dell’azienda di Elon Musk sembrano quelle che tutti vogliono”, spiega David Whiston. “Ma non è l’unica storia nel comparto dell’auto che vale la pena di seguire”.
Dal 2009, quando le vendite di auto in America hanno toccato il minimo storico di 10 milioni di pezzi, l’indice S&P500 Automobiles è salito del 77% (in dollari). Nel 2016, secondo l’ultimo Automotive Observer Report di Morningstar, le vendite hanno toccato il record di 17,5 milioni di veicoli. Ora però ci sono segnali di rallentamento. Ad aprile è stato registrato un calo del 4,7% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Secondo le previsioni di Morningstar, nel 2017 ci sarà un rallentamento del 2,5%. I titoli di colossi come GM e Ford da inizio anno sono scesi, rispettivamente del 3,7% e del 13%. Dove sono allora le occasioni in Borsa quando si parla di auto? “La risposta dipende da quale si pensa che sia il futuro del settore e, più in generale, dell’economia”, dice l’analista. “Il 2008 ha fatto vedere che, quando la congiuntura frena, rallentano anche le vendite di auto”.
Arriva la frenata?
Uno dei motivi che spiegano il calo dei titoli dell’auto è che gli investitori stanno anticipando il setback. In generale gli operatori pensano però che questa situazione farà bene al comparto. “Il mercato ama odiare le azioni dell’auto”, spiega Whiston. “E’ un settore fortemente ciclico dove le spese sono molto alte e c’è un sentimento negativo riguardo a una possibile recessione. Gli investitori non credono che in questa situazione le azioni debbano avere i valori che stiamo vedendo in questi giorni”. Una parte del problema è che gli operatori non pensano che le aziende dell’auto siano molto migliorate rispetto al 2008. “Molti sono convinti che, nel caso di una frenata dell’economia, alcune società potrebbero trovarsi di nuovo sul baratro”, dice l’analista.
Se la congiuntura va
Certo, c’è anche la possibilità che la congiuntura non rallenti. “In questo caso ci sarebbero delle opportunità interessanti”, dice Whiston. “Dopo tutto le società dell’auto sono in una situazione finanziaria positiva che non vedevano da anni e secondo alcuni gestori sono abbastanza solide da sopportare un calo delle vendite. A patto che non sia esagerato”. Dal 2008, inoltre, molte cose sono cambiate anche dal punto di vista normativo con leggi che obbligano le aziende a tenere i conti sotto controllo. In questo quadro, le azioni del settore vanno comunque approcciate con una certa prudenza. “Il settore vede fasi cicliche che possono distruggere valore per anni”, dice l’analista di Morningstar. “Ci sono poi minacce di lungo periodo, tra cui l’arrivo sul mercato di concorrenti agguerriti come Tesla che stanno guadagnando posizioni, soprattutto nei segmenti delle auto più innovative. I gruppi tradizionali, tuttavia, stanno investendo molto anche in questo settore”.
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