E’ stato un mese a più velocità per i fondi che investono nell’equity europeo. L’indice Morningstar dedicato al Vecchio continente in quattro settimane ha perso lo 0,71%, ma il grafico non racconta tutta la storia.
INDICE MORNINGSTAR EUROPE DA INIZIO ANNO
Dati in euro aggiornati al 7 giugno 2017
Fonte: Morningstar Direct
Gli strumenti raccolti nella categoria Morningstar dedicata all’azionario Large cap blend hanno segnato (mediamente) –0,22%. Quelli large cap growth hanno registrato +0,21%, i value -0,54%. I mid cap hanno visto un progresso dello 0,92% mentre gli small cap dell’1,3%. A livello settoriale c’è stato un buon andamento delle utility, dei tecnologici e dei beni di consumo. Gli energetici, invece, hanno pagato la decisione dell’Opec di proseguire con gli attuali livelli di produzione anzichè fare altri tagli all’estrazione.
“Al di là dell’andamento delle singole componenti di mercato, possiamo dire che gli operatori si sono tranquilllizzati dopo l’elezione, in Francia, del candidato centrista Emmanuel Macron”, spiega Mark Preskett, portfolio manager di Morningstar Investment Management (MIM). “In generale gli investitori possono ritenersi soddisfatti, ma cominciano a emergere preoccupazioni sulle valutazioni”. Da questo punto di vista la visione di MIM è moderatamente ottimista. “Abbiamo visto che il mercato, soprattutto quando ha una visione di lungo periodo, è in grado di navigare attraverso le tempeste di breve termine”, spiega Preskett. “La nostra opionione è che siamo a metà di una fase di ralzo del ciclo economico e che i prezzi dell’azionario stiano riflettendo un diffuso senso di ottimismo”.
Le small che corrono
Fra i fondi del segmento small cap (quello che è andato meglio nel periodo) che hanno un analyst rating si è fatto notare Fidelity European Smalller Companies E-Acc-EUR (Silver, Morningstar rating 3 stelle, +1,63% in euro). “Il gestore ha un approccio bottom up e lavora a stretto contatto con il team di ricerca dedicato alle small cap per trovare delle idee di investimento”, spiega Samuel Meakin, fund analyst di Morningstar. “Il gestore predilige società che abbiano forti prospettive di crescita o che siano leader nella loro nicchia di mercato, ma cerca anche aziende che siano in grado di generare buoni flussi di cassa e siano guidati da un management capace. La caccia a business ritenuti sottovalutati dal resto del mercato può anche portarlo a fare puntate fuori dalla parte developed della regione”. L’analista, tuttavia, sottolinea che non si tratti di un fondo adatto a tutti. “Va bene per giocare un ruolo di diversificazione e, in questo senso, potrebbe essere utile, ad esempio, a chi ha una buona esposizione all’Asia”.
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