Amazon fa crollare i consumer defensive, ma per gli investitori potrebbe non essere un male. L’acquisizione di Whole Food, catena americana di supermercati con quasi 500 punti vendita in Nord America e nel Regno Unito, rafforza il posizionamento del colosso online anche nell’offerta di prodotti alimentari e rischia di mettere in crisi i retailer tradizionali. L’indice Msci World Food&Staples Retail ha ceduto quasi il 4% (rendimenti in euro), ma ci sono titoli (è il caso, ad esempio, di The Kroger) che hanno lasciato sul terreno oltre il 20% della loro capitalizzazione di mercato.
“La preoccupazione degli investitori è giustificata, poiché l’ingresso di Amazon potrebbe aumentare in maniera significativa il livello della concorrenza all’interno del segmento alimentare. Prima di questo accordo avevamo segnalato le difficoltà del comparto, a causa della deflazione e dell'ingresso sul mercato di Aldi e Lidl, ma l’acquisizione di Whole Foods promette di aumentare ulteriormente la pressione sui prezzi e dunque di restringere i margini di profitto”, dice John Brick analista azionario di Morningstar.
Il forte sell-off sul mercato ha contribuito a far scendere la valutazione di stock che, grazie alla forte posizione di vantaggio all’interno del settore, promettono di generare rendimenti del capitale elevati anche nei prossimi anni. Wal-Mart Stores (WMT), ad esempio, ha ceduto il 5,39% (in euro) nell’ultima ottava e questo ha fatto scendere il suo rapporto Prezzo/Fair value a 0,92.
Le best idea nei consumer defensive
WMT può contare su una catena di punti vendita estesa che non teme la concorrenza dei circa 500 negozi di Whole Food. Inoltre ha un’offerta di prodotti molto diversificata (non solo alimentari, ma abbigliamento, tecnologia e molto altro) e sta fortemente investendo per rafforzare il segmento dell’e-commerce. Grazie alle sue elevate dimensioni l’azienda è in grado di far valere un forte potere contrattuale nei confronti dei fornitori e riesce a ricavare margini di profitto superiori alla media. Per i prossimi dieci anni gli analisti si aspettano una crescita media del fatturato di poco inferiore al 3% e margini di profitto in crescita grazie al maggior peso del segmento online.
Nel Vecchio continente, invece, Koninklijke Ahold Delhaize è scambiata a un tasso di sconto di oltre il 20% (anche per effetto del -13,38% accumulato nell’ultima settimana). La catena di supermercati è leader indiscussa nei Paesi Bassi grazie a una quota di mercato del 35%, a una grande efficienza operativa e a una grossa quota di prodotti a marchio Delhaize. Tutto questo le permette di generare margini di profitto elevati. La gestione dell’azienda è stata molto intelligente: Ahold Delhaize è entrata con largo anticipo nel segmento online e ha evitato di investire nei formati di grandi dimensioni (ipermercati), che stanno fortemente sottoperformando nei mercati maturi.
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